Alcuni hacker originari della Cina hanno violato l’account e-mail di Nicholas Burns, ambasciatore degli Stati Uniti a Pechino, con l’obiettivo di raccogliere informazioni mirate. Secondo quanto si legge su IlSole24Ore, gli hacker hanno effettuato un accesso all’account email anche di Kritenbrink, l’assistente del Segretario di Stato per l’Asia orientale, che di recente si era recato in Cina insieme al Segretario di Stato Antony Blinken in Cina. A riportare la notizia è la NBC, citando due funzionari statunitensi che sarebbero a conoscenza della questione, rimasti ovviamente anonimi. L’attacco ha riguardo l’account di posta elettronica non classificato, ed ha coinvolto anche quello del segretario al commercio Gina Raimondo.



Martedì Microsoft aveva fatto sapere di aver scoperto che alcuni hacker cinesi avevano violato gli account di posta elettronica di 25 organizzazioni, comprese alcune agenzie governative statunitensi. L’attacco, aveva fatto sapere ancora il gigante di Redmond, era stato “mitigato” dal team di sicurezza informatica dopo che era stato segnalato per la prima volta lo scorso mese di giugno 2023. In quell’occasione gli hacker della Cina aveva penetrato i sistemi governativi e lo avrebbero fatto almeno dal mese di maggio, così come affermato attraverso il suo blog ufficiale da parte di Microsoft.



HACKER CINA VIOLANO ACCOUNT AMBASCIATORE USA: LE PAROLE DI BLINKEN

Sulla vicenda il Segretario di Stato Blinken aveva spiegato di aver sollevato la questione quando ha incontrato Wang Yi, massimo diplomatico cinese, in quel di Jakarta la settimana scorsa, a margine di un incontro regionale dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico. Blinken ha spiegato chiaramente a Wang che Washington si assicurerà che gli hacker ritenuti delle violazioni delle agenzie governative statunitensi vengano assicurati alla giustizia.

In seguito lo stesso segretario di stato ha spiegato tramite conferenza stampa che: «L’attacco è stato rilevato dal Dipartimento di Stato il mese scorso. Abbiamo preso provvedimenti immediati per proteggere i nostri sistemi, per segnalare l’incidente – in questo caso, notificando l’evento a Microsoft. Non posso discutere i dettagli della nostra risposta, e soprattutto questo incidente rimane sotto inchiesta. Abbiamo costantemente chiarito alla Cina e ad altri paesi che qualsiasi azione che prende di mira il governo degli Stati Uniti o le società statunitensi, i cittadini americani, è causa di profonda preoccupazione per noi: prenderemo le misure appropriate in risposta».