Haiti da circa una settimana si trova nel pieno di una crisi sociale, che è culminata nella giornata di oggi con la decisione dell’ambasciata USA di evacuare tutto il personale non essenziale. Una decisione legata ai violenti scontri che da giorni si registrano ed intensificano all’interno della capitale, Port au Prince, assediata e controllata in gran parte da feroci bande criminali che cercando di spodestare il Primo Ministro, Ariel Henry.
Così, nottetempo, l’ambasciata USA ha diramato un comunicato ai funzionari che si trovano nella capitale di Haiti affinché prestino attenzione e, soprattutto, lasciano al più presto l’area. Un aereo è già partito da Port au Prince, mentre il comando militare statunitense riferisce che l’evacuazione serve per “consentire la continuazione delle operazioni dell’Ambasciata e la partenza del personale non essenziale”. L’ambasciata USA nella capitale di Haiti, comunque, rimarrà aperta e garantirà regolare servizio, mentre è stata rafforzata la sicurezza dispiegando un contingente di Marines.
Cosa succede ad Haiti: scontri tra governo e bande criminali
Insomma, sembra che per Haiti le cose non si mettano bene, perché l’evacuazione, per di più notturna, delle ambasciate non è mai un buon segnale sociale. Di fatto, d’altro canto, la capitale Port au Prince si trova ormai da una settimana al centro di un violentissimo e distruttivo scontro tra il governo regolare e diverse bande criminali. Queste ultime, inoltre, secondo una stima resa nota dalle Nazioni Unite, attualmente, controllano circa l’80% della capitale haitiana.
Le bande criminali che assediano Port au Prince ad Haiti predono di mira gli ospedali, le stazioni di polizia e, in generale, tutte le istituzioni statali, tra cui recentemente anche l’aeroporto internazionale locale, mente risulta che abbiano assaltato le due più grandi carceri del paese, facendo evadere migliaia di detenuti. Lo scontro è violentissimo, e seppur non vi sia una reale stima su morti e feriti, il governo ha varato lo stato d’emergenza, con coprifuoco notturno, almeno fino al 3 aprile. Per comprendere cosa succede ad Haiti, e quali sono le ragioni delle bande criminali, occorre fare un passo indietro. Dopo la morte del presidente eletto Jovenel Moise nel 2021, infatti, gli è succeduto il presidente ad interim, Ariel Henry. Il 7 febbraio scorso si sarebbero dovute tenere le nuove elezioni, rimandate da Henry in virtù della necessità di ripristinare la sicurezza nella nazione. Decisione che non è piaciuta alle bande criminali, che hanno messo (e stanno mettendo) a ferro e fuoco Port au Prince.