Tragedia ad Haiti, dove il presidente Jovenel Moïse è stato assassinato all’interno della propria casa da un gruppo di persone che non sono ancora state identificate dalle forze dell’ordine locali. Nell’attacco in cui ha perso la vita il capo di Stato, 53 anni compiuti lo scorso 26 giugno, è stata ferita anche la moglie, la signora Martine Marie Etienne Joseph. Maggiori dettagli sull’accaduto sono stati forniti da un comunicato stampa diramato e pubblicato anche su Twitter dal primo ministro nazionale, Claude Joseph, nel cui testo si legge che intorno all’una del mattino, nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 luglio 2021, “un gruppo d’individui non identificati, tra cui diversi che parlavano in spagnolo, ha attaccato la residenza privata del presidente della Repubblica, ferendolo mortalmente”.
Inoltre, è stata “ferita da un proiettile anche la first lady, che è stata sottoposta alle cure ospedaliere necessarie”. Non sono disponibili ulteriori aggiornamenti circa le condizioni di salute della donna, né al momento si sa se stia lottando per la vita o sia già fuori pericolo.
HAITI, ASSASSINATO IL PRESIDENTEJ JOVENEL MOÏSE
L’assassinio del presidente della Repubblica di Haiti, Jovenel Moïse, è stato bollato dal Governo come un atto “odioso, inumano e barbaro” e tanto il premier quanto il Consiglio dei Ministri hanno voluto prendere le distanze da esso, invitando alla calma la popolazione del Paese, inevitabilmente scossa e arrabbiata per quanto verificatosi in queste ore.
Nel comunicato stampa del primo ministro, si precisa a chiare lettere che la sicurezza del Paese rimane sotto il pieno controllo della polizia e delle forze armate, aggiungendo altresì che saranno adottate tutte le misure necessarie “per garantire la continuità dello Stato e proteggere la nazione”. Le forze dell’ordine, nel frattempo, si sono subito messe al lavoro per riuscire a identificare i colpevoli dell’omicidio del capo dello Stato di Haiti, notizia che ha fatto il giro dell’intero orbe terracqueo e suscitato un profondo senso di cordoglio nei confronti non soltanto della famiglia della vittima, ma dell’intero Paese.