Un sacerdote è stato rapito in quel di Haiti e i suoi sequestratori hanno chiesto un riscatto. A farlo sapere, come si legge su Aciprensa, è stata la Delegazione Indipendente dei Missionari Clarettiani per le Antille, spiegando che il rapimento è avvenuto 48 ore fa, lo scorso 7 febbraio. A finire nelle mani dei delinquenti è stato Padre Antoine Macaire Christian Noah, portato via la mattina di due giorni fa mentre si stava recando presso la comunità missionaria a Kazal, a circa 20 miglia di distanza a nord di Port-au-Prince, la capitale del Paese. I rapitori, una volta portato via il prete, avrebbero contattato “il superiore della sua comunità missionaria chiedendo denaro in cambio della sua liberazione”, così come si legge su un comunicato dei clarettiani pubblicato sulla loro pagina Facebook.
Padre Macaire è originario del Camerun e da un anno ricopre il ruolo di vicario parrocchiale della parrocchia di San Michele Arcangelo a Kazal. Padre Antonio Menegon, sacerdote camilliano, aveva fatto all’agenzia di stampa vaticana Fides, lo scorso mese di dicembre, della presenza di bande armate che governano il Paese e attaccano scuole e ospedale cattoliche. Come è noto e risaputo purtroppo, da quando c’è stato il devastante terremoto ad Haiti nel 2010, la situazione è andata completamente fuori controllo e come testimoniato dallo stesso uomo di Chiesa, il Paese è ora nelle mani di criminali senza scrupoli.
HAITI, SACERDOTE RAPITO: “SITUAZIONE DI INSICUREZZA E PAURA”
Lo stesso sacerdote ha spiegato che vivere in tale situazione crea “insicurezza, paura, fame e disperazione e come se non bastasse è tornata l’emergenza colera, che uccide soprattutto i bambini. Le bande armate che governano il Paese – ha aggiunto – sono sempre più aggressive e ora gestiscono tutto. I prezzi dei beni primari, come cibo, carburante e medicine, sono più che triplicati”.
Si tratta di “Giovani violenti che hanno distrutto, saccheggiato e bruciato depositi di carburante, oltre a supermercati, Chiese, banchi alimentari della Caritas e altre organizzazioni umanitarie internazionali. Gli ospedali, uno dopo l’altro, stanno chiudendo per mancanza di carburante, elettricità, cibo e medicine”. Secondo la Banca mondiale, Haiti è “il paese più povero della regione latinoamericana e caraibica e uno dei paesi più poveri del mondo”.