E’ stato sventato un colpo di stato in quel di Haiti. Numerose persone, soprattutto giovani, sono scese in piazza per protestare nei confronti del contestatissimo presidente Jovenel Moise, per poi cercare di prendere il potere, così come annunciato attraverso conferenza stampa dal ministro della Giustizia, Rockefeller Vincent. Stando a quanto comunicato, il tentato golpe ha coinvolto un giudice della corte di cassazione nonché un responsabile della polizia nazionale haitiania, ed ha portato all’arresto di 23 persone.



Il tentato colpo di stato delle ultime ore è giunto al culmine di mesi di proteste nei confronti di Moise, accusato di aver smantellato le istituzioni, permettendo il saccheggio delle casse dello stato, ma anche di appoggiare le milizie che dettano legge sul territorio, dove spesso e volentieri si verificano dei rapimenti nei confronti dei dissidenti.



HAITI, SVENTATO COLPO DI STATO: ECCO COSA SI CONTESTA AL PRESIDENTE MOISE

Inoltre, come scrive vatican news, di recente il presidente di Haiti ha imposto attraverso un decreto una serie di misure per rafforzare la pubblica sicurezza, dando l’immunità agli agenti dell’Agenzia nazionale di intelligence, costituita da poco, e definendo “terrorismo” ogni atto di manifestazione sociale. La protesta è stata represse dalle forze dell’ordine con gas lacrimogeni ma anche proiettili di gomma, fino ad armi da fuoco. Gli studenti, che sono scesi in piazza a migliaia, hanno manifestato nella capitale e nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti, chiedendo che il presidente Moise rinunciasse immediatamente al proprio incarico, e denunciando i numerosi sequestri nei confronti dei loro coetanei, impennatisi negli ultimi giorni. Le proteste di ieri, 7 febbraio, sono giunte perchè esattamente oggi fra un anno scadrà il mandato del presidente, ma la costituzione stabilisce che il nuovo mandato deve essere anticipato di un anno in caso di problemi con il conteggio dei voti, cosa che si è assolutamente verificata. Il prossimo 25 aprile Moise terrà un referendum per una nuova costituzione a cui sta lavorando una commissione scelta dallo stesso e di cui non esiste alcuna bozza.

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