Padre Tirayr Hakobyan, in passato responsabile della Chiesa armena ortodossa d’Italia, ha commentato in una intervista a La Verità quanto sta accadendo in Nagorno-Karabakh: “Non posso utilizzare la parola genocidio – termine da usare solo là dove si inizia ad ammazzare direttamente la gente – ma posso sicuramente dire che è un tentativo di genocidio culturale. Nella regione sta avvenendo esattamente quello che, altrove, ha fatto l’Isis distruggendo tutto quello che è cristiano, non soltanto armeno”.



Gli abitanti della regione separatista a maggioranza armena situata all’interno dei confini con Azerbaijan si sono dati alla fuga dopo l’inizio dei bombardamenti da parte di Baku, ma alcuni sono rimasti bloccati. “Il 60% della popolazione del Nagorno-Karabakh è già in Armenia, ma sono rimaste ancora tantissime persone che non hanno i trasporti per venire qui. Nessuno di loro riesce a portare con sé qualcosa, se non al massimo un paio di vestiti”, ha raccontato il parroco.



Hakobyan (Armenia): “In Nagorno-Karabakh un tentativo di genocidio culturale”. Il racconto

Padre Tirayr Hakobyan, in tal senso, punta il dito contro l’Ue, fino a questo momento indifferente nei confronti di ciò che sta accadendo in Nagorno-Karabakh. “La prima persona respon- sabile di un simile atteggia- mento, secondo la mia opinione, è il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, perché lui aveva dato la garanzia che, se l’Armenia avesse riconosciuto il territorio dell’Azerbaijan, l’Azerbaijan avrebbe riconosciuto il territorio dell’Armenia e avremmo avuto la procedura negoziale per arrivare ad un punto di pace. Oggi invece non parla, lui che era garante di tale accordo”, ha affermato.



Per il momento da parte dell’Occidente ci sono state dunque soltanto parole, non fatti. “Stati Uniti ed Europa, anzi, parlano di inviare un gruppo internazionale affinché sia garante dei diritti umani. Ma se in Nagorno-Karabakh non resteranno armeni, quali diritti si intendono garantire? Se una missione arriverà nella regione troverà solo una cosa: case vuote”, ha concluso.