Il Capo di Stato maggiore dell’IDF, il generale Herzi Halevi, martedì ha affermato che potrebbero volerci mesi per arrestare o uccidere i massimi leader di Hamas e “molti mesi” per finire di combattere l’organizzazione. Halevi ha lasciato intendere di riconoscere che il contesto diplomatico e politico più ampio non consentirà una guerra totale per così tanto tempo: dunque l’IDF si adatterà ai diversi livelli di intensità dei combattimenti secondo necessità. Israele, a suo dire, avrà bisogno di nuovi meccanismi e tattiche di sicurezza anche dopo che i diversi livelli di combattimento saranno diventati meno intensi per garantire la sicurezza a lungo termine ai residenti israeliani nel sud.
“Questa guerra ha obiettivi critici che non sono facili da raggiungere e si svolge in un ambiente complesso. Pertanto, questa guerra continuerà per molti mesi e agiremo in modi diversi, in modo che i nostri risultati siano mantenuti nel tempo”, ha affermato Halevi. Ha poi aggiunto: “Raggiungeremo anche i leader di Hamas, che ci voglia una settimana o dei mesi”. Halevi ha descritto l’IDF come l’ente che ha il controllo operativo del nord di Gaza, pur riconoscendo che le forze di Hamas che si sono disperse tra la popolazione civile emergeranno comunque con imboscate di tanto in tanto. Secondo il Capo di Stato maggiore, l’IDF deve aumentare il proprio dominio nel sud di Gaza e assicurarsi anche di rivolgersi ad Hamas nella Gaza centrale.
Guerra Israele-Gaza, Gallant: “Una guerra in più arene”
La Divisione 36 dell’IDF sta attaccando le forze di Hamas, stimate in circa 1.000. In precedenza, la Divisione 36 aveva preso il controllo di Shejaia dove ha ucciso circa 935 terroristi di Hamas, 735 dei quali identificati dalle forze dell’IDF, e 200 che sono fuggiti in edifici che sono stati poi distrutti. Martedì il lancio di razzi da Gaza è aumentato: ciò è avvenuto quando l’IDF ha aumentato significativamente la sua potenza di fuoco, colpendo circa 100 obiettivi, con particolare attenzione al sud. Nel nord, nove soldati sono rimasti feriti da un missile anticarro di Hezbollah, uno in modo grave. Un missile anticarro ha ferito gravemente una guardia civile vicino a una chiesa nella regione di Shumrah, nella Galilea occidentale: i soldati sono stati feriti da un secondo missile anticarro quando sono venuti in aiuto dei civili, racconta The Jerusalem Post.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato martedì che Israele si trova nel mezzo di una guerra su sette fronti diversi, che sarà lunga e dura e a caro prezzo. “Siamo in una guerra in più arene, veniamo attaccati da sette settori diversi: Gaza, Libano, Siria, Israele, Iraq, Yemen e Iran”, ha affermato Gallant alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset. “Abbiamo già risposto e agito su sei di questi fronti, e lo dico qui nel modo più esplicito, chiunque agisca contro di noi è un potenziale bersaglio, non esiste immunità per nessuno”. Secondo il ministro della Difesa “lo Stato di Israele saprà cosa fare. L’establishment della difesa si sta preparando, i risultati a Gaza sono visti e compresi da tutti”.