Halloween 2020 è a rischio anche in Italia? Anche se la ricorrenza di origine celtica e in voga nel mondo anglosassone non è stata vietata, le parole pronunciate di recente dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, hanno acceso i riflettori sul tema: la festa che va in scena la notte del 31 ottobre tra maschere, zucche e l’immancabile “dolcetto o scherzetto” è stata silurata dal vulcanico numero uno della Giunta campana che, a margine della nuova ordinanza contenente regole più restrittive a causa della nuova ondata di contagi, ha anticipato che predisporrà il coprifuoco a partire dalle 22 per bar e ristoranti.



Pugno duro dunque per evitare assembramenti e cancellare quella ricorrenza che lo stesso De Luca non ha esitato a definire “un monumento all’imbecillità, una stupida americanata”. Ma se il Governatore si è portato avanti cosa accadrà nel resto del Paese in occasione di Halloween? In Italia lo Stato e le varie Regioni non si sono ancora espressi in merito ma dato che la normativa vigente impone l’obbligo della mascherina anche all’aperto è difficile che nei prossimi giorni non vengano presi provvedimenti simili o sulla scia di quello che riguarda la Campania.



HALLOWEEN 2020 VIETATO IN ITALIA? ECCO IL GIRO D’AFFARI A RISCHIO

Al momento, in mancanza di direttive da Roma, non è ancora certo se Halloween sarà vietato o meno e quindi per adesso si andrà in ordine sparso con le varie autorità locali che si muovono in autonomia. Nel mondo anglosassone (ne diamo conto più avanti), come accennato, la ricorrenza è molto sentita ma l’impressione è che la “festa dei morti” sarà di fatto off-limits e non si contano già più gli eventi o i party a tema annullati: in Italia fino ad ora si è espresso il Codacons che ha affrontato l’argomento partendo dal volume di affari che genera. Il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti dei consumatori ha stimato che nel 2019 le cifre si aggiravano attorno ai 300 milioni di euro, vedendo coinvolti oltre 10 milioni di italiani a in vario modo e per una spesa media (tra maschere, costumi, dolcetti, trucchi, scherzi e gadget vari) di circa 30 euro a persona.



Insomma in maniera sottile si ricorda che vietare Halloween certamente avrebbe delle conseguenze, contando anche che la festa è sentita soprattutto da bambini e adolescenti. Va ricordato anche che c’è chi tempo fa aveva annunciato che non avrebbe rinunciato ai festeggiamenti: il parco dei divertimenti di Mirabilandia, infatti, attraverso il proprio general manager, aveva confermato l’appuntamento pur spiegando che ci sarebbe stata la necessità di rivedere gli spazi e conformarsi alle norme anti-Covid vigenti.

FESTE CANCELLATE NEGLI USA: MA I CITTADINI PROTESTANO

E nel resto del mondo? Come è noto in diversi Stati degli USA le autorità locali hanno già deciso di cancellare tutto e a tal proposito ha fatto scalpore il caso proprio di Amazon: la multinazionale a stelle e strisce dell’e-commerce si era scusata pubblicamente rimuovendo dal proprio sito tutte le maschere di Halloween a tema Covid, considerate di cattivo gusto e messe in vetrina da alcuni inserzionisti cinesi. Oltreoceano gli esperti si sono già espressi sulla “festa dei morti” spiegando che il tradizionale rito del “dolcetto o scherzetto” col porta a porta è pericoloso in termini di diffusione del contagio.

A Los Angeles e dintorni sono state sconsigliate già per tempo le celebrazioni, senza contare il fatto che il passaggio stesso dei dolci di mano in mano è rischioso per la salute. Come conseguenza nelle scorse settimane si è assistito a un crollo delle vendite di abbigliamento e accessori legati alla festa e in alcuni casi si è assistito alle proteste dei cittadini: se i vari Center for Disease Control and Prevention hanno suggerito di evitare questo tipo di assembramenti, nella contea di LA il divieto è stato revocato diventando una raccomandazione a seguito delle proteste di cui sopra. Insomma, in attesa di capire cosa ne sarà di Halloween 2020 secondo qualcuno queste sono solo le prove generali di quanto accadrà per le festività di Natale: pronti alla prossima polemica?