Hendrick aveva quasi dieci anni quando, infilando un dito nella minuscola falla di una diga in Olanda, evitò che la buco diventasse voragine, che il manufatto cedesse e che le acque del mare spazzassero via il suo paese. Quanti avrebbero fatto lo stesso o, invece, avrebbero pensato che quel buco era talmente piccolo che non valeva la pena farsene un problema, ma semmai intervenire quando fosse diventato più grosso?
La leggenda, tra le più diffuse nei Paesi Bassi che, come noto, vivono sotto il livello delle acque, ci viene in mente a proposito della festa di Halloween che da una ventina d’anni ha trovato terreno fertile anche in Italia. Un piccolissimo foro innocente operato proprio alla vigilia del primo novembre nella diga di un cristianesimo già di per sé traballante, per cui pochissimi furono coloro che, avvertendo il pericolo di un crollo, si fermarono a introdurvi il dito della ragione.
A distanza di almeno una generazione da quelle prime “zucche vuote” con annessi inevitabili “dolcetti e scherzetti” di dubbio gusto (le pastafrolle a forma di loculo, i biscotti con la croce di cioccolato sopra) che le fanno apparire ancora più ingenue e innocenti, notiamo senza sforzo che nel frattempo esse sono diventate più grandi e numerose mentre più piccoli e sporadici sono oggi i riferimenti alle feste dei Santi e dei defunti di cui, in sostanza, hanno preso il posto.
Lungi da noi indire una nuova crociata contro le simpatiche cucurbitacee, di cui per altro andiamo ghiotti e nemmeno contro la festa in sé, sotto pena d’essere tacciati del solito oscurantismo medievale, mentre ci pervade l’idea di farne una contro coloro (non è indispensabile che siano cattolici, ma è un’aggravante) che non si accorgono di quanto il forellino sia ormai diventato un buco grosso così.
Qualche esempio? Poche sere fa la giornalista di un Tg serale Rai ha avvertito gli spettatori che “il maltempo dei prossimi giorni potrebbe rovinare la festa di Halloween”, ormai ex-ponte dei Santi e dei morti; non sono rare le scuole che il ponte lo fanno, ma anticipato alle giornate di ieri e di oggi in modo da allacciarlo allo scorso fine settimana, senza alcuna proteste dei genitori; pochi i parroci capaci di seguire l’esempio dei loro confratelli che, con apprezzabile intelligenza, consentono di festeggiare in oratorio solo a patto che ci si vesta da… santi! Accade oggi in una piccola comunità parrocchiale dell’alta provincia di Varese, dove il prete ha trasformato Halloween in Holyween, cioè da “vigilia dei santi” a “solo santi”.
Circola in queste ore sui social la presa di posizione di padre Francesco Bamonte, vicepresidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti: “Alcuni siti internet per bambini descrivono personaggi e scenari horror da cui si accede direttamente a siti di satanismo e magia nera”. Esagerazione? Può darsi, ma nel dubbio preferiamo spalancare occhi e orecchie: è noto che il Male s’intrufola nelle pieghe dell’anima senza farsi vedere, magari sotto forma di un opercolo insignificante, grande come il dito di un bambino. O magari di una zucca.
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