Ennesima violenza perpetrata dai terroristi di Hamas. Secondo quanto ripreso in un video, il 7 ottobre 2023, nel corso dell’attacco dei miliziani a Israele, vicino al kibbutz Nir Oz in Israele, questi avrebbero decapitato i civili. Un video, mostrato recentemente dalla CNN, mostra infatti ulteriori dettagli delle violenze: le riprese di una telecamera di sicurezza, come riferisce il Corriere della Sera, riportano immagini di un’auto colpita da raffiche di kalashnikov. I corpi delle vittime, che cercavano di scappare, vengono lasciati a terra vicino all’erba sul bordo della strada. Il filmato prosegue mostrano una scena raccapricciante: un terrorista si avvicina alle vittime con un coltello e le attacca, decapitandole.



I corpi delle vittime ormai senza vita vengono straziati: tra questi quello di Adir Tahar. Il padre, David Tahar, in un’intervista a Canale 14 ha raccontato che il giovane, di soli 19 anni, è stato decapitato e la sua testa portata a Gaza dai paramilitari di Hamas. Dopo due mesi e mezzo, la testa è stata ritrovata dalle truppe israeliane: si trovava all’interno di una borsa insieme a palline da tennis, in un frigorifero. Un jihadista avrebbe ammesso ai soldati israeliani di aver tentato di venderla per 10.000 dollari.



Teste decapitate dai terroristi di Hamas: la scoperta shock

Oren Rosenfeld, documentarista, ha parlato della possibilità che siano stati commessi altri 17 crimini simili. I terroristi di Hamas, infatti, avrebbero tratto profitto dalle uccisioni, decapitando le vittime e vendendo i “trofei” delle loro uccisioni, racconta il Corriere della Sera. Il padre di Adir, David Tahar, ha cercato di raccogliere informazioni attraverso i canali Telegram di Hamas per poter dare una degna sepoltura a suo figlio. Il teschio del ragazzo è stato identificato grazie all’analisi del DNA e dei denti: la famiglia ha tenuto una cerimonia funebre sul monte Herzl a Gerusalemme.



I tagliatori di teste di Hamas potrebbero aver preso spunto dall’Isis: come loro tagliano le testa, anche se lo Stato Islamico non le avrebbe mai commercializzate, al contrario dei miliziani di Gaza. Il padre di Adir Tahar, dopo aver seppellito con cura la testa del figlio e il suo corpo distrutto dalle granate, ha fondato a Gerusalemme un centro in sua memoria in cui si cura la gioventù a rischio. È incredibile, infatti, il numero di giovani senza uno o più arti: ventimila vengono curati per post-trauma e le famiglie dei rapiti ogni girono devono ascoltare i racconti delle torture di Hamas, nella speranza di riabbracciare i propri cari.