Hamas e Fatah, i due partiti rivali della Striscia di Gaza, potrebbero avere aperto ad una riconciliazione per il futuro del territorio dopo la fine della guerra. I contatti, costantemente rinviati dalla rottura del 2007, si sarebbero adesso nuovamente intensificati. Il dialogo, come ricostruisce Le Monde, sarebbe stato inizialmente instaurato da dissidenti e critici del presidente Mahmoud Abbas, che avrebbero inviato i loro emissari in Qatar, dove risiedono in esilio i dirigenti del movimento islamico. I leader dello schieramento si sarebbero successivamente accodati. Il punto di incontro potrebbe essere vicino.
Un segnale arriva dal fatto che Mahmoud Abbas stesso si è recato a Doha lo scorso 11 febbraio. Non è ovviamente certo che lo abbia fatto per incontrare i leader di Hamas, ma non è neanche possibile escluderlo. Anche perché l’obiettivo del presidente impopolare è quello di evitare di rimanere fuori da eventuali accordi di pace con Israele, che nel caso in cui includessero degli scambi di prigionieri darebbero prestigio ulteriore all’organizzazione terroristica. È per questo motivo che è in costante contatto con l’emiro del Qatar, Tamim Ben Hamad Al Thani, per ricevere aggiornamenti sui negoziati.
Hamas e Fatah pensano a una riconciliazione per il dopo guerra a Gaza: i contatti
C’è, tuttavia, un altro motivo per cui una riconciliazione tra Hamas e Fatah per il dopo guerra non è del tutto impossibile: nessuno dei due partiti vuole governare da solo nella Striscia di Gaza. L’organizzazione politica e paramilitare palestinese da un lato è consapevole del fatto che il movimento islamico non sparirà, indipendentemente dall’esito del conflitto con Israele. L’organizzazione terroristica dall’altro sa che l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), seppure moribonda, è l’unico rappresentante riconosciuto del popolo palestinese all’estero. È per questo che cerca di integrarlo da anni.
Nessuna delle due organizzazioni insomma può prendere il comando in modo esclusivo ed entrambe dovranno essere rifondate. Hamas per ripulirsi dai membri più estremi che sono ritenuti colpevoli dell’attacco del 7 ottobre scorso, l’OLP per trovare un sostegno reale dall’interno. In entrambe le fazioni ci sono però pareri contrastanti in merito alla riconciliazione.