Uno spiraglio di pace si apre per la guerra a Gaza. È infatti arrivata, attraverso un comunicato congiunto, la risposta di Hamas e Jihad islamica al piano di risoluzione che era stato approvato dal Consiglio dell’Onu nei giorni scorsi. Nel testo le due parti, secondo quanto riportato dal Times of Israel, si sono dette pronte “ad impegnarsi positivamente per raggiungere un accordo che ponga fine a questo conflitto”. Successivamente sono arrivate anche le conferme ufficiali, senza però aggiungere ulteriori dettagli rispetto a quelli emersi finora.



In base alle indiscrezioni, Hamas e Jihad avrebbero accolto positivamente la proposta ma al tempo stesso avrebbero espresso nella risposta la volontà di aggiungere alcuni emendamenti. In particolare si tratterebbe di tempistiche specifiche per quel che concerne un cessate il fuoco permanente a Gaza e anche il completo ritiro delle truppe di Israele dalla Striscia. Inoltre, ci sarebbero diverse ulteriori precisazioni in merito alla liberazione degli ostaggi.



Hamas e Israele trattano la fine della guerra nella Striscia di Gaza

Hamas e Jihad islamica, nel comunicato congiunto, hanno precisato che la risposta al piano di risoluzione dell’Onu “dà priorità all’interesse del popolo palestinese e alla necessità di fermare l’aggressione in corso contro la Striscia di Gaza. L’obiettivo dunque è proprio quello di salvaguardare le persone che in questi mesi stanno vivendo atroci sofferenze. È ciò a cui puntano anche i numerosi Paesi esteri che hanno cercato di intercedere per evitare una escalation totale. 

La mediazione in tal senso continuerà ad avvenire non soltanto con l’aiuto delle Nazioni Unite, ma anche attraverso il Qatar e dell’Egitto, oltre che con il coordinamento degli Stati Uniti. La speranza è che si possa arrivare al più presto ad un cessate il fuoco permanente e che si possa iniziare a discutere del futuro della Palestina, ancora del tutto misterioso a causa del conflitto iniziato a ottobre scorso.