Ismail Haniyeh, leader del movimento terroristico Hamas attualmente in “esilio” volontario a Doha, in Qatar, ha rilasciato alcuni giorni fa un intervista per l’emittente televisiva panaraba Al Mayadden, nel corso della quale si è rivolto ai civili di Gaza. Alla “sua” popolazione palestinese ci ha tenuto a rivolgere un appello a immolarsi come martiri nella guerra contro Israele che imperversa sulla Striscia di Gaza, ricordando come si tratti di un dovere previsto dalla stessa Costituzione che Hamas ha imposto ai palestinesi. Non è, peraltro, la prima volta che Haniyeh fa un appello del genere, ma il primo risale a circa una settimana fa, quando Israele chiese ai civili di spostarsi verso il Sud di Gaza per evitare i bombardamenti.



Hamas e l’invito al martirio dei civili di Gaza

Una settimana fa il leader di Hamas aveva detto alla popolazione di Gaza che “abbiamo bisogno del vostro sangue“, invitando i civili a restare “dove siete. Non ascoltate il nemico sionista, il martirio vi aspetta”. Un appello che rimase ampiamente inascoltato e che recentemente il leader terrorista ci ha tenuto a ribadire ancora una volta, sottolineando che “l’ho detto prima e lo ripeto, abbiamo bisogno del vostro sangue: il sangue di donne, bambini e anziani“. Lo scopo, ribadisce, è quello di “risvegliare in noi lo spirito rivoluzionario, la risolutezza, la sfida”.



Dal sangue dei civili palestinesi martiri, insomma, Hamas otterrà la forza necessaria per “spingerci ad andare avanti“. Haniyeh ci tiene anche a sottolineare come l’articolo 8 dello statuto/Costituzione di Gaza del 1988 “ha Allah come scopo, il Profeta come capo, il Corano come costituzione, la jihad come metodo e la morte, per la gloria di Allah, come il più caro desiderio“, tutte ragioni per cui ora i civili non possono tirarsi indietro dalla richiesta di immolarsi del loro leader. Singolare, peraltro, la scelta del mezzo comunicativo fatta da Hamas, ovvero la televisione pubblica iraniana Al Mayadeen. Questa, spiega il Corriere, è finanziata direttamente dal governo dell’Iran ed è diretta da un parente del direttore siriano Assad, con servizi del calibro di “La Shoah, un grande inganno” e “Perché è sicura la fine degli ebrei“.

Leggi anche

Ucraina ha aiutato ribelli siriani a rovesciare regime Assad/ "Forniti droni da Kiev per umiliare la Russia"