Hamas libererà 50 ostaggi che da settimane si trovano rinchiusi nei tunnel di Gaza. L’accordo con Israele, come riportato da Reuters, è stato raggiungo grazie alla negoziazione del Qatar e al coordinamento degli Stati Uniti. In cambio, verranno istituti tre giorni di tregua nella striscia. Non era mai accaduto, se non per poche ore. Ma non solo. Tel Aviv infatti dovrà aumentare la quantità di assistenza umanitaria consentita nell’enclave palestinese e liberare donne e bambini palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane.



L’intesa era nell’aria ormai da diverse ore. Ieri sera il gabinetto di guerra israeliano aveva annunciato infatti che si sarebbe riunito proprio per discutere i dettagli dell’intesa, che è arrivata in meno di 24 ore dato che l’organizzazione terroristica ha accettato la proposta. Essa però non rappresenta una premessa – almeno imminente – per la fine della guerra, come auspicato dal mondo intero. È per questo motivo che, a distanza di 40 giorni dall’attacco che ha dato inizio al conflitto, continuano ad andare avanti i colloqui.



Hamas libera 50 ostaggi, accordo raggiunto con negoziazione del Qatar e degli Usa: le ultime notizie

I Paesi che guardano alla guerra tra Israele Hamas non possono che dirsi soddisfatti dall’accordo per la liberazione di 50 ostaggi che è stato raggiunto grazie alla negoziazione del Qatar e al coordinamento degli Stati Uniti, ma è ancora poco. Potrebbero infatti essercene ancora molti tra le mani dell’organizzazione terroristica.

La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni in tal senso ha avuto in queste ore un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che come comunicato da Palazzo Chigi è stata “l’occasione per ribadire la posizione dell’Italia e in particolare la necessità di un immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, oltre che il sostegno a pause umanitarie a favore della popolazione civile a Gaza”. In tale contesto, “la premier ha informato il suo interlocutore sugli aiuti umanitari italiani giunti via Egitto e i possibili ulteriori assetti da dispiegare a favore della popolazione civile di Gaza”.