Non c’è solo il timore di un allargamento del conflitto da parte delle cancellerie europee, ma anche quello di una recrudescenza del terrorismo. Timori che trovano riscontro nelle minacce non troppo velate di Hamas all’Italia. Lo dimostra il caso Basem Naim, ex ministro della Salute di Gaza. Intervenuto ad Agorà su Rai 3, ha messo in guardia il nostro Paese: «L’Italia è partner nell’aggressione contro il nostro popolo, dal momento che purtroppo ha scelto la destra, la parte destra della storia». Per Naim è «un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti nell’aggressione contro il nostro popolo». Ma cita anche «Germania, Regno Unito, Usa e Francia», spiegando che questi sono i paesi per cui agisce Israele. «Purtroppo anche dell’Italia che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo dire che la comunità internazionale ha la stessa responsabilità di Israele in tutte le stragi commesse contro il nostro popolo».
Storicamente vicino alle brigate Al Qassam, di cui suo figlio era membro, Basem Naim è diventato ministro della Sanità per Hamas, incarico che ha lasciato nel 2012 per diventare presidente del Consiglio per le relazioni internazionali. A lungo è stato uomo di collegamento tra Al Fatah (vicina all’Olp) e il gruppo di Hezbollah in Libano. Avvistato più volte in Sud America e a Mosca, il 26 ottobre scorso è apparso vicino a Mousa Abu Marzouk, responsabile delle relazioni internazionali di Hamas, e il vice ministro degli Esteri russo con delega al Medio Oriente, Mikhail Bogdanov. Naim vive tra la Striscia di Gaza, Beirut e Doha in Qatar, ma al momento dello scoppio della guerra era a Gaza. Quindi, stando a quanto riportato dalla Verità, l’ipotesi è che abbia usato i tunnel per raggiungere il Sinai e beffare l’intelligence dell’Egitto.
HAMAS MINACCIA L’ITALIA, LA REPLICA DI TAJANI
Le dichiarazioni di Basem Naim hanno peso per il suo ruolo. Il rischio che in Europa ci siano depositi di armi gestiti da Hezbollah non è da escludere, secondo la Verità. Anzi, il legame con il gruppo libanese fa pensare che voglia far scattare l’allarme degli 007 e mettere benzina sul fuoco delle piazze europee. Quindi, la minaccia all’Italia può essere un mix di politica e potenziale terrorismo. Nel frattempo, è arrivata la replica secca del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani: «Accuse false, noi stiamo col popolo palestinese, ma mai amici di Hamas». Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha avvisato: «Dobbiamo prepararci alla guerra. Dobbiamo abituarci all’idea che possa esserci una minaccia di guerra in Europa».
Nessuno in Occidente vuole che il conflitto in Medio Oriente si allarghi, eppure gli Stati Uniti mandano altre 300 truppe, mentre l’Italia invia rinforzi nel Mediterraneo orientale. Infatti, il pattugliatore della Marina “Paolo Thaon di Ravel”, la nave anfibia e da sbarco “San Giorgio”, la fregata missilistica “Virginio Fasan” e il sommergibile “Pietro Venuti”, come evidenziato dal Fatto Quotidiano, sono vicine alla flotta Sngm2 della Nato, di fronte alle coste di Israele, dove ci sono la portaerei a propulsione nucleare “Use Gerald Ford” e “Use Dwight Eisenhower”, già in supporto di Tel Aviv.