Domenico Quirico, giornalista esperto di esteri e firma di La Stampa, ha pubblicato sul quotidiano torinese una riflessione sulla guerra tra Hamas e Israele, nella quale vede una sorta di grido di redenzione del mondo arabo, accolta con cruda violenza dai terroristi palestinesi. Con i bombardamenti, sottolinea, i terroristi hanno “decretato che l’età dell’inerzia dopo anni è finita, e il mutamento comincia subito”.
Il conflitto tra Hamas e Israele, infatti, coinvolge secondo Quirico “ogni singolo individuo nel mondo arabo, partecipe di questa terribile storia complessiva” perché “hanno realizzato, in combutta con i diabolici eretici di Teheran, quello che loro da settanta anni proclamavano a parole: Israele è un problema panarabo e va liquidato“. Così, “sono entrati in Israele, hanno ucciso e preso prigionieri e ostaggi”, ma soprattutto Hamas ha “insinuato nell’onnipotente stato ebraico il tarlo della fragilità”, proclamandolo nelle piazze arabe. I terroristi palestinesi hanno, secondo Quirico, accolto e fatto loro quell’idea di Califfato, retaggio di Al Qaida, ma svecchiando il “manifesto muffito” dei jihadisti, con una causa che “parlasse innanzitutto alle masse arabe: annientare lo Stato degli ebrei e cancellare il peccato originale del 1948, riconquistare Gerusalemme“.
Quirico: “Hamas nel mirino ha i leader arabi che hanno sfruttato la causa palestinese”
Secondo Quirico nel mirino di Hamas non c’è solo Israele, ma tutti “i leader arabi” che negli anni hanno dimostrato la loro “ipocrisia, perché eliminerebbero Israele ma non possono permettersi di dirlo”. Non solo, perché “i regimi arabi hanno sempre sfruttato la causa palestinese, lucrato sulle promesse bellicoso di riportarli in Palestina per cancellare la Catastrofe del 1948″ al solo scopo di “dirottare la constatazione della miseria, le dittature interne, l’inefficienza, il culto delle mazzette”.
Inoltre, secondo Quirico sia Hamas che i palestinesi “sanno bene che le guerra contro Israele servivano a evitare innanzitutto che i paesi arabi rivali si impadronissero della Palestina” diffondendo tra le masse “l’odio e il desiderio di tornare da conquistatori e da padroni”. Venerdì, dopo i bombardamenti in Israele, “nei palazzi arabi si è tirato un sospiro di sollievo”, perché quello poteva diventare “un incendio generale” con violenti e complicati “contagi interni“, non si è verificato, illudendo i capi del mondo arabo che Hamas non sia riuscito nel suo intento di risvegliare la jihad. Illusione che, secondo Quirico, è evidente anche in occidente, dove “si continua a chiedere aiuto agli alleati in Egitto, Giordania, Arabia saudita, Qatar, anche se si tratta di ricchi farabutti politicamente corrotti” appellandosi al fatto che “le popolazioni comprendano, approvino e legittimino i loro scopi”, presupposto che “per il mondo arabo equivale alla ricerca della pietra filosofale“.