Yaakov Amidror, ex generale dell’esercito israeliano e consigliere per la sicurezza nazionale di Bibi Netanyahu, ha rilasciato un’intervista al Foglio parlando dell’attuale guerra tra Israele ed Hamas, sottolineando a più riprese che non vi sarà nessun tipo di indulgenza contro i movimenti terroristici palestinesi. Definisce, infatti, il conflitto, “un’invasione di migliaia di terroristi in Israele, che hanno ucciso 200 soldati e 700 civili, fra cui donne neonati e anziani. Trecento giovani israeliani sono stati assassinati al rave party nel deserto”.



Secondo l’analisi di Amidror, Hamas non aveva reali obiettivi militari o politici, ma solo la volontà “di uccidere più israeliani possibili“, ragione per cui ora il conflitto non potrà che procedere verso l’eliminazione completa “dell’organizzazione militare, uccidere ogni terrorista che possiamo prendere e distruggere ogni infrastruttura possibile. E lo faremo a qualsiasi prezzo per Israele e Gaza”. Insomma, la linea israeliana sarà durissima, e sostiene che la distruzione di Hamas procederà in tre fasi: il primo è stato “eliminare i terroristi che erano dentro Israele. Il secondo passaggio sarà bombardare tutti gli obiettivi a Gaza. Il terzo, invadere Gaza con forze di terra“.



Amidror: “Hamas condivide il Dna con l’Isis e al Qaida, deve essere distrutto”

Commentando, invece, quali ragioni ed errori abbiano portato all’attacco contro Israele da parte di Hamas, Amidror sostiene l’idea che sia stato “un fallimento totale dell’intelligence” sul quale certamente si indagherà alla fine della guerra. Un altro errore, tuttavia, l’ha commesso anche il governo israeliano che poco tempo fa ha permesso ai “palestinesi di entrare in Israele da Gaza per lavorare. Abbiamo scoperto due giorni fa che erano soltanto dei terroristi”, spiega.



Criticando aspramente Hamas, Amidror sostiene che “sono come l’Isis, al Qaida, la differenza è minima e hanno lo stesso Dna”, ragione per cui se “il mondo ha deciso di distruggere l’Isis”, ora la stessa sorte spetterà anche ai terroristi palestinesi, sostenendo che “quello che abbiamo subìto è molto più dell’11 settembre in rapporto alla popolazione. Dobbiamo distruggere questi criminali che hanno fatto dieci 11 settembre“. “Devono essere distrutti”, ripete perentorio, e a livello di supporto e aiuto da parte dell’occidente, sottolinea che “non mi interessa”. Parlando, infine, di ciò che si attende dal futuro del conflitto, sostiene che “non sappiamo se Hezbollah entrerà [per sostenere Hamas], ma quando vedranno le immagini di Gaza capiranno che non gli conviene trasformare Beirut in una nuova Gaza. Se l’Iran entrasse in guerra“, inoltre, “tutto il medio oriente sarebbe devastato”.