In questi giorni così convulsi e drammatici non è stato affatto zitto: parliamo di Lewis Hamilton, il campione della Formula 1 che si è schierato apertamente in favore del movimento Black Lives Matters e pure accusando a più riprese in questi giorni il mondo della Formula 1 per il suo silenzio di fronte alle proteste scoppiate ovunque nel mondo, successivamente all’assassino di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis. E non è certo la prima volta che il pilota inglese parla apertamente di razzismo: ma questa volta, tramite i social, il campione del mondo in carica della Formula 1 ha voluto affrontare l’argomento dal proprio punto di vista, raccontando della sua battaglia contro il razzismo, cominciata dalla più tenera età. Lui, pilota nero cresciuto in un mondo e in uno sport di bianchi, ha alle spalle ricordi davvero dolorosi: “Ma lontano dai circuiti sono stato bullizzato, picchiato, e il solo modo per rispondere a questo è stato imparare a difendermi, così ho imparato il karate. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati”.
HAMILTON: “UNIAMOCI CONTRO IL RAZZISMO”
Nel racconto affidato ai social davvero toccante e commovente, Hamilton prosegue: “Ho parlato così poco delle mie esperienze perché mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze, uccidere gli altri con l’amore e poi batterli in pista“. Ma ora è tempo di mostrare queste dolorose memorie, cui certo i suoi followers si possono identificarsi, per unirsi e combattere assieme la battaglia contro il razzismo. Hamilton aggiunge, ampliando il discorso e guardando a questo 2020, così difficile per tante ragioni differenti: “Dobbiamo unirci. Mi ero chiesto perché il 2020 sembrasse così sfortunato sin dall’inizio, ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze”. Infine un ultimo invito da parte del campionissimo della Formula 1: “ L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollerò mai”.