Il giallo della mietitrebbia in cui sono rimaste uccise due giovani donne, Hanan Nekhla e Sara El Jaafari, è stato affrontato nel corso della trasmissione Lombardia Nera. Il dubbio degli inquirenti è che le due donne siano state attirate nella trappola degli spacciatori, due uomini, con cui avrebbero trascorso la notte insieme. All’improvviso sarebbe passato il mezzo agricolo che, senza accorgersi di nulla, avrebbe travolto le due donne, uccidendole. Una delle vittime sarebbe morta tranciata dal mezzo, l’altra asfissiata dal veleno del macchinario propagato nel campo di pannocchie, mentre i due giovani si sarebbero dati alla fuga. Eppure adesso gli inquirenti sarebbero sulle loro tracce dal momento che avrebbero lasciato nel campo i loro cellulari.



Il giallo sulle morti delle due donne di origini marocchine ruota ora tutto attorno ai due uomini che le avevano accompagnate nel campo, luogo che evidentemente conoscevano bene. E’ possibile che le abbiano attratte in una trappola o semplicemente che avessero intenzione di trascorrere una notte brava. Sul luogo della tragedia sarebbero stati rinvenuti birre, bicchieri e perfino uno zampirone ma l’attenzione si concentra sui due telefoni cellulari.



HANAN E SARA UCCISE IN UN CAMPO DA MIETITREBBIA

Il bracciante 28enne alla guida del mezzo agricolo che ha travolto ed ucciso le due amiche, adesso è indagato per duplice omicidio. Raggiunto telefonicamente dalla trasmissione di Antenna 3, il suo titolare ha commentato: “Il ragazzo come vuoi che stia? E’ ancora un po’ sotto choc”. A suo dire “è possibile non accorgersi perché dentro nel granoturco ci sono dei buchi e quindi qualunque colpo che prende non se ne accorge”. Resta però il giallo attorno alla compagnia delle due vittime. Si tratterebbe di giovani conosciuti forse su Internet ma non si sa con quali intenzioni le abbiano incontrate e perché si siano dati alla fuga dopo l’accaduto. A sconvolgere, come commenta Terry Schiavo (Lega), è il punto di ritrovo indipendentemente dalle intenzioni. Il luogo della tragedia è nei pressi dell’ex ‘boschetto della droga’ di Rogoredo, dunque anche secondo il conduttore Marco Oliva è facile intuire quali siano stati gli intenti dei ragazzi.

Leggi anche

Marco Masala, papà Stefano Masala: chi è/ "Voglio solo sapere se mio figlio ha sofferto"