La morte di Hanan Nekhla e Sara El Jaafari, le due amiche di origini marocchine di 28 e 31 anni morte dopo essere state investite da una mietitrebbia, continua ad essere avvolta da un alone di mistero che sembra difficile da allontanare. In questa drammatica e delicata vicenda sono coinvolte in tutto undici persone: oltre alle due vittime, anche l’affittuaria di un appartamento in periferia, la coinquilina, quattro uomini, una spacciatrice, un’ambulante, un agricoltore.



Tutto ha avuto inizio con un lasso di tempo di circa tre ore trascorso dalle ragazze con due uomini nell’abitazione dell’affittuaria in assenza della coinquilina, la quale, quando è rientrata e si è imbattuta in un vero e proprio festino a base di droga, alcol e sesso, ha ordinato ai quattro di abbandonare la casa. A quel punto, Sara, Hanan e i due uomini lasciano l’abitazione a bordo di un’auto azzurra, come testimoniato da un’ambulante di Binasco, presso il cui chiosco i giovani si sono fermati per acquistare panini e birre, prima di dirigersi a Locate Triulzi, dove, ad attenderli tra i campi di mais, c’erano altri due individui di sesso maschile e di origine nordafricana che li aspettavano, probabilmente per “divertirsi” con loro tra i campi di mais.



HANAN E SARA: CACCIA A UNA SPACCIATRICE

Il problema vero, però, è che a quel punto Hanan, Sara e i quattro uomini erano rimasti senza cocaina: come fare, dunque? Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, riportate anche su “Il Corriere della Sera”, avrebbero convocato sul posto una loro amica spacciatrice. Di lì a poco, però, sarebbe accaduta la tragedia: un agricoltore italiano di 28 anni, a bordo della sua mietitrebbia, più precisamente di un Grim (utilizzato per diffondere medicinali sulle coltivazioni), non ha visto il gruppo di persone che, nel frattempo, si era messo a dormire in mezzo alle piantagioni, senza accorgersi minimamente dell’avvicinarsi del veicolo (possibile?), nonostante esso non sia propriamente silenzioso.



Hanan, investita dalla mietitrebbia, è morta sul colpo, mentre Sara, ferita, ha agonizzato diverse ore prima di perdere la vita, riuscendo anche ad allertare i soccorsi con una telefonata, ma senza fornire coordinate geografiche certe. Le due, sono state poi individuate dall’alto dai vigili del fuoco, a bordo di un elicottero. I quattro uomini e la spacciatrice, invece, se la sono data a gambe.