Hanane, una giovane donna di origini marocchine, ha raccontato la sua storia di matrimonio combinato, una vicenda che ha avuto fortunatamente un lieto fine rispetto a quanto si teme per la povera pakistana Saman Abbas. Oggi Hanane è stata intervistata dai microfoni di Storie Italiane, spiegando: “Sono dispiaciuta tanto per Saman, ho visto il suo zio uguale al fratello mio più grande, con la stessa mentalità”.
Secondo Hanane, comunque, il Marocco è più avanti dal punto di vista delle leggi nei confronti delle donne, rispetto al Pakistan: “Noi in Marocco siamo più avanti rispetto al Pakistan, ci sono tanti casi ma in Marocco le legge sono cambiate negli ultimi anni, soprattutto dopo il 2004”. E ancora: “Io sono stata fortunata, mi sono ribellata per mia figlia, poteva fare la stessa fine di Saman. Il problema è che questi uomini stanno insieme nel bar, iniziano a parlare, a guardare come si vestono le ragazze… anche la madre è responsabile, mia mamma è morta per il cambiamento che ho fatto dopo il 2015, è morta di dispiacere, danno sempre tutti colpa alla mamma. Io la proteggo la mia figlia, come fai a portarla in grembo e poi portarla alla morte? Una cosa vergognosa”.
HANANE E LA SUA DRAMMATICA VICENDA SIMILE A SAMAN ABBAS
Hanane era stata ospite di Storie Italiane un paio di anni fa, e in quell’occasione aveva raccontato la sua esperienza di matrimonio combinato quando aveva appena 14 anni, e quando era stata costretta a sposare un uomo molto più grande di lei. “Mio marito era violento si giocava tutti i soldi – la sua testimonianze scioccante – quando mi sono ribellata ha cercato di sfregiarmi. Mi ha picchiato. Fino a quando sono stata sottomessa e facevo le cose che diceva lui, dicendo quindi “sì sì sì”, lui non mi aveva mai toccato”. Nel 2009 ha denunciato il tutto alle autorità dopo di che il suo ex marito è stata allontanata e Hanane ha potuto riprendere in mano la sua vita e a tornare ad essere una donna libera