Ben 130 intellettuali sono scesi in campo in difesa di Roberto Speranza, al cui fianco si sono schierati anche Massimo D’Alema e altri alleati e colleghi. Forza Italia e Lega sono disposte a seppellire l’ascia di guerra pur di non creare problemi al premier Mario Draghi, ma ci pensa proprio il ministro della Salute. Lo rivela il Giornale, che è in possesso di una lettera che Hans Kluge, capo di Oms Europa, ha mandato il 15 maggio a Francesco Zambon, coordinatore dell’ufficio Oms di Venezia e autore del report ritirato nel giro di 24 ore. Nella lettera Kluge dice espressamente di aver incontrato il ministro Speranza e che lo stesso fosse molto deluso dal report. «Ho discusso della sede Oms del Veneto con il ministro», spiega Kluge al ricercatore che l’Oms era disposta a trasferire in Bulgaria pur di insabbiare la vicenda e che invece si è dimesso. Inoltre, scrive che il destino di Venezia «è in mano a RG», cioè Ranieri Guerra.



Stando a quanto riportato dall’Ansa, la Procura di Bergamo, che sta indagando sulla gestione della pandemia, non attribuisce a Roberto Speranza la rimozione del report. Ma quanto sopra emerso smentisce quanto dichiarato dal ministro della Salute, il quale proprio ieri ha dichiarato che in quel rapporto non c’era nulla di critico per l’Italia e di non aver avuto nulla da ridire nel merito.



OMS, KLUGE E L’INCONTRO CON SPERANZA

Peraltro, nonostante ci siano diverse prove che dimostrano come il governo sapesse del report Oms già da aprile, il ministro della Salute Roberto Speranza ieri ha detto di essere stato informato solo il 14 maggio, dopo la pubblicazione. Allora perché Hans Kluge aveva parlato con lui del destino di Francesco Zambon e del suo gruppo di lavoro? In quella mail inviata al ricercatore alle 7:50 di mattina del 15 maggio 2020, quindi il giorno dopo il ritiro del report dal sito dell’Oms, tra le altre cose fa sapere che «il Ministro era molto deluso» per quanto accaduto. E poi aggiunge: «Silvio (forse Brusaferro? Ndr) ha detto che sono costantemente attaccati dalla stampa e ogni parola può essere mal interpretata. Si sentono come calpestati da un amico».



C’era una preoccupazione tale che Hans Kluge si prese l’impegno di scrivere a Roberto Speranza che «organizzeremo un gruppo di esperti di Oms, Iss e ministero della Salute per rivedere il documento». Guarda caso, il 28 maggio Ranieri Guerra ha contattato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, per rimodellare la bozza. «Il Kuwait (che ha finanziato report, ndr) è felice, adesso abbiamo bisogno che anche il ministero della Salute sia felice», scriveva Kluge.