Per Daniel Radcliffe non è stato facile essere Harry Potter, ora che è sobrio ha avuto la forza di raccontare i suoi problemi con l’alcolismo. Pare che questi siano nati all’improvviso per un senso di colpa dovuto dal successo dei film a cui aveva partecipato in tenera età. A BBC Radio 4 è voluto tornare su un momento particolarmente doloroso della sua vita. Oggi ha 30 anni e quel demone chiamato alcol è lontano nel tempo, visto che ha smesso di bere nel 2010: “Avrò sempre una parte del cervello che mi dice che sono qui grazie ad Harry Ptter. In larga parte hanno ragione. Così mi sforzo enormemente a portare un contributo migliore se questo mi fa lavorare meglio, allora bene“. Ha poi affrontato l’argomento più nel dettaglio: “Gran parte delle bevute era dovuta al panico e al non sapere cosa avrei fatto dopo e al non sentirmi completamente a mio agio quando ero sobrio“.
Harry Potter e l’alcolismo, il suo racconto
Daniel Radcliffe però ora non ha problema a raccontare i suoi problemi con l’alcol ai tempi di Harry Potter: “Non saprò mai se il problema mi avrebbe toccato anche se non avessi interpretato quel ruolo. Va detto che è un qualcosa che ha perseguitato la mia famiglia per generazioni, anche se ci tengo a sottolineare che non ha riguardato né mio padre né mia madre“. Oggi la sua carriera prosegue cercando di darsi un tono nuovo e pronto a interpretare personaggi sempre diversi. L’anno scorso l’abbiamo visto in sala con Guns Akimbo di Jason Lei Howden, mentre nel 2020 sarà nuovamente al cinema con Escape from Pretoria di Francis Annan. Nell’ultimo periodo ha anche partecipato ad alcuni episodi di Miracle Workers.