È stata diffusa nelle ultime ore la notizia che l’ex produttore cinematografico – per decenni alla guida di un impero che porta il nome di Miramax che ha firmato film del calibro di ‘Pulp fiction’ o ‘Billy Elliott’ – Harvey Weinstein soffre di una grave leucemia mieloide cronica: una malattia che si aggiunge alla già lunga lista di problemi di salute che l’ex magnate sta affrontando mentre si trova anche alle prese con un’altrettanto lunga serie di processi a suo carico generati attorno allo scandalo passato alla storia con il nome di #MeToo che ha fatto di Harvey Weinstein un caso esemplificativo di un sistema sbagliato.



Partendo dall’ultima novità – poi torneremo sulla figura dell’ex produttore e sulle accuse a suo carico -, a dare la notizia della leucemia mieloide cronica di Harvey Weinstein è stata per prima l’importante emittente americana NBC News che avrebbe ottenuto una conferma della diagnosi dall’avvocato difensore del magnate Craig Rothfeld che (tuttavia) ha rifiutato di rilasciare ulteriori dettagli sullo stadio della malattia o sull’ipotetica speranza di vita del suo assistito: attualmente – comunque – risulta essere in cura nella clinica interna della prigione newyorchese di Rikers Island dove sta scontando parte della pena a suo carico.



Come sta Harvey Weinstein: dai processi per lo scandalo #MeToo, fino alla recente malattia

Insomma, sembra aggravarsi ulteriormente il già critico quadro clinico di Harvey Weinstein che a settembre – in occasione dell’ultima udienza a cui ha preso parte – era apparto piuttosto debole e pallido; così come durante l’estate si era prima dovuto ricoverare per una polmonite bilaterale legata ad un’infezione da Covid e poi – poco dopo – sottoporre ad un delicatissimo intervento al cuore per via di una non meglio precisata malattia cardiaca che venne descritta solamente come “grave”.



Tutto questo – accennavamo in apertura – mentre Harvey Weinstein è anche costretto ad apparire periodicamente nei tribunali statunitensi in relazione alle circa 80 accuse a suo carico da parte di altrettante famosissime attrici che (raccolte attorno all’egide del #MeToo) hanno raccontato di aver subito ogni tipo di abuso in cambio di questa o quell’altra parte in varie pellicole: condannato inizialmente a 23 anni di carcere, era stato poi prosciolto per via di alcuni errori commessi dalla corte di New York; mentre in un secondo processo in California era stato condannato ad altri 16 anni ed è attualmente in attesa del processo bis del filone annullato.