Hasib Omerovic, il 36enne sordomuto precipitato il 25 luglio 2022 dalla finestra del suo appartamento in via Gerolamo Aleandro a Primavalle (Roma), ha avuto modo per la prima volta di spiegare ai pm ciò che ricorda di quella giornata. Uscito dall’ospedale, Omerovic, si legge su “Il Messaggero”, avrebbe riferito ai pubblici ministeri di avere subìto un’aggressione violenta da parte degli agenti di polizia del commissariato Primavalle, dando una conferma a grandi linee di quanto era precedentemente stato dichiarato dalla sorella Sonita, presente nell’abitazione durante l’episodio.



Il quotidiano sottolinea che “interpretare il racconto di Hasib non è stato facile per gli inquirenti: Omerovic è sordomuto dalla nascita, ma non conosce la lingua dei segni. La sua testimonianza potrebbe però dare una nuova svolta alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dal pubblico ministero Stefano Luciani”. Ricordiamo che, per questa vicenda, risultano indagati quattro agenti del commissariato, insieme ad altri due poliziotti dello stesso distretto.



HASIB OMEROVIC, LA TESTIMONIANZA DELLA SORELLA SONITA

La posizione più pesante, ha proseguito “Il Messaggero “è quella di Andrea Pellegrini, finito ai domiciliari poco prima di Natale con l’accusa di tortura. Era entrato a casa degli Omerovic insieme ai colleghi Fabrizio Ferrari, Alessandro Sicuranza e Maria Rosa Natale, indagati insieme a lui per falso in relazione all’annotazione di servizio redatta dopo il controllo, nella quale sarebbero stati omessi i riferimenti alle violenze. Gli altri due colleghi sono invece accusati di depistaggio”. Pellegrini, secondo la ricostruzione della Procura, “‘senza alcun apparente motivo, colpiva Hasib Omerovic con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso, rivolgendo, con fare decisamente alterato, la seguente frase: Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina’”.



Un residente aveva infatti accusato su Facebook il 36enne di avere fotografato delle ragazzine. L’agente avrebbe quindi costretto l’uomo a sedersi su una sedia, legandogli i polsi con un filo della corrente, e avrebbe minacciato Hasib Omerovic con un coltello. A quel punto, secondo la Squadra Mobile, l’uomo, rimasto solo nella stanza, si sarebbe gettato di sotto, mentre la sorella di Hasib ha riferito: “L’hanno picchiato, anche con un manico di scopa. Lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”.