Le parole di Andrea Pellegrini, il poliziotto arrestato e accusato di tortura per la vicenda di Hasib Omerovic, sono riportate anche nell’ordinanza con cui il gip di Roma, Ezio Damizia, ha disposto i domiciliari. “La persona si era buttata di sotto una volta che loro erano giù nel cortile“, aveva dichiarato l’agente della polizia locale di Roma Capitale il 25 luglio scorso spiegando l’intervento finito male nell’appartamento di Primavalle. Per il gip si tratta di “un’anomalia, che assume al contempo valenza indiziaria del fatto che le cose non fossero andate come riferito nell’annotazione dal Pellegrini si ricava“. Un agente in servizio, come riportato dall’Agi, ha raccontato di aver ricevuto nel pomeriggio di quel giorno una telefonata da Pellegrini “che stranamente lo ragguagliava del fatto che l’accertamento era finito male“, facendo proprio riferimento al fatto che Hasib Omerovic si era buttato di sotto, passaggio definito dal gip “del tutto singolare, e verosimilmente denotante l’intento di fornire una giustificazione non richiesta. L’anomalia appare ancora maggiore considerato che dai tabulati non risulta alcuna telefonata in quell’orario, in partenza dal cellulare di Pellegrini verso il cellulare dell’agente“.



Ma per la procura di Roma ci sono due fotografie, scattate dallo stesso Andrea Pellegrini, a costituire uno “straordinario riscontro” al racconto dell’agente Fabrizio Ferrari su cui si basa l’accusa di tortura al disabile. Sono due immagini di Hasib Omerovic riprese alle 12:16 e alle 12:21 del 25 luglio scorso, che per il pm e il gip confermano che a Omerovic furono stati legati i polsi col filo elettrico di un ventilatore strappato dalla presa della corrente. Se nella prima foto, come riportato dal Corriere della Sera, si vede Hasib subito dopo l’arrivo dei poliziotti, mentre mostra loro i documenti d’identità, senza alcun segno particolare sul polso, nella seconda, invece, scattata cinque minuti più tardi, Hasib è seduto in un’altra stanza, e sul polso sinistro si vedono i segni di quella che sembra escoriazione, sia pur lieve. Il pm Stefano Luciani ha chiesto, quindi, ai tecnici della Scientifica di accertare se l’immagine sia compatibile con lesioni o legature fatto col filo della corrente, ricevendo come riscontro una relazione in cui è scritto che le “sfumate impronte” potrebbero “verosimilmente essere ricondotte a dei ‘solchi’ a decorso trasversale“. Si tratterebbe di irritazioni alla pelle dovute a “compressioni” che “permettono di ipotizzare una possibile compatibilità con un mezzo contundente a scarsa capacità escoriativa che può essere individuato in un laccio o un filo o una corda“. Quanto basta per confermare il racconto dell’agente Ferrari sul comportamento del suo superiore Pellegrini. Per il giudice è l’ulteriore conferma che l’azione costrittiva ai danni di Hasib Omerovic è stata effettuata in un momento successivo a quello dell’identificazione, “e precisamente allorquando il Pellegrini, dopo aver sfondato la porta, aveva costretto l’Omerovic a sedersi sulla sedia all’interno della sua stanza da letto e gli aveva legato i polsi“. (agg. di Silvana Palazzo)



Hasib Omerovic, arrestato poliziotto con accusa di tortura

L’inchiesta sul caso di Hasib Omerovic, il disabile 36enne caduto dal balcone della sua casa di Primavalle, a Roma, il 25 luglio scorso durante una perquisizione della polizia, sarebbe arrivata a una prima svolta. Dopo la denuncia della famiglia e una prima fase investigativa, emerge la notizia dell’arresto di un poliziotto, sottoposto ai domiciliari con l’accusa di tortura. Si tratterebbe, riporta Ansa, di uno degli agenti intervenuti nell’abitazione dell’uomo quel giorno, e sulla sua posizione graverebbero pesanti elementi ora al vaglio degli inquirenti.



L’indagato sarebbe stato raggiunto nelle scorse ore da una ordinanza di custodia cautelare, misura notificatagli dalla Squadra mobile comprendente la contestazione di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo quanto riportato da Adnkronos, oltre al provvedimento a carico dell’agente di polizia per cui sarebbe scattata la misura cautelare, sarebbero stati notificati quattro avvisi di garanzia per altrettanti poliziotti indagati, a vario titolo, di falso ideologico e depistaggio. A carico di questi ultimi, riferisce la stessa agenzia di stampa, sarebbero state disposte perquisizioni. Hasib Omerovic si trova ancora ricoverato a seguito delle ferite che avrebbe riportato il giorno in cui si sarebbero verificati i fatti.

Hasib Omerovic, poliziotto ai domiciliari e altri quattro indagati

Nell’ordinanza con cui il gip di Roma avrebbe disposto gli arresti domiciliari per il poliziotto, alcuni passaggi riportati dall’Ansa evidenzierebbero la grave entità delle contestazioni. L’agente sarebbe accusato di tortura e sarebbe indagato per l’ipotesi di aver provocato in Hasib Omerovic, disabile di 36 anni, “un verificabile trauma psichico, in virtù del quale precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per sottrarsi alle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti“. Al poliziotto si contesterebbe l’aver agito “con abuso dei poteri e in violazione della funzione, nel corso dell’attività volta all’identificazione” dell’uomo, con “il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, riporta l’agenzia di stampa, nell’appartamento in cui Hasib Omerovic vive con la famiglia, a Primavalle, il 25 luglio scorso si sarebbero consumate violenze ai danni del 36enne, affetto da sordomutismo, a seguito di un intervento di polizia all’interno dell’abitazione “senza alcun apparente motivo“.  I pm contesterebbero all’agente, ora ai domiciliari, di aver colpito Hasib Omerovic “con due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso” e di aver rivolto minacce con l’uso di un coltello da cucina all’indirizzo dell’uomo, a cui avrebbe rivolto frasi come “Se lo rifai, te lo ficco nel c…”. Lo stesso poliziotto destinatario della misura cautelare, stando al quadro accusatorio, avrebbe sfondato la porta della camera da letto di Hasib Omerovic sebbene il 36enne “si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi“. In un altro passaggio dell’ordinanza citato dall’Ansa si legge che l’agente di polizia, una volta dentro la stanza, avrebbe costretto Hasib Omerovic su una sedia e, dopo avere strappato il cavo di un ventilatore, avrebbe legato i polsi dell’uomo brandendo ancora una volta l’arma da taglio. Il gip avrebbe sottolineato come tali “accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta, nonché violando fondamentali regole di rispetto della dignità umana“.