Una scopa rotta e una porta sfondata: ruota anche intorno a questi due elementi il giallo di Hasib Omerovic, disabile 36enne caduto dal balcone della sua casa di Roma, quartiere Primavalle, durante una perquisizione della polizia. A seguito dell’accaduto, nel luglio scorso, l’uomo sarebbe stato ricoverato al Policlinico Gemelli in condizioni gravissime e sarebbe in fin di vita. Dopo i dubbi della famiglia, che avrebbe presentato un esposto per far luce sul caso, la Procura avrebbe aperto un’inchiesta a carico di ignoti con l’ipotesi di tentato omicidio e, secondo quanto emerso poche ore fa, avrebbe negato di aver disposto una perquisizione. Gli agenti intervenuti, riporta Ansa, non avrebbero avuto alcun mandato per eseguirla.



Nella prima puntata della nuova stagione di Chi l’ha visto?, Federica Sciarelli si è occupata della vicenda portando a conoscenza del pubblico alcuni elementi che potenzialmente potrebbero rivelarsi di notevole interesse investigativo per chiarire la dinamica dei fatti. Si tratta delle foto che la famiglia avrebbe consegnato in Procura dopo la caduta di Hasib Omerovic dalla finestra della sua abitazione, immagini che ritrarrebbero la scena – l’interno dell’appartamento – per come si sarebbe presentata dopo il dramma. E tra gli scatti spuntano proprio una scopa spezzata, appoggiata al muro di una stanza, e l’istantanea di una porta interna con chiari segni di effrazione.



Hasib Omerovic: la famiglia consegna alcune foto in Procura e chiede verità

Ieri Chi l’ha visto? ha mostrato alcune immagini sul caso di Hasib Omerovic, parte di una serie di foto che la famiglia del disabile, caduto dal balcone della sua abitazione durante una perquisizione delle forze dell’ordine, avrebbe portato all’attenzione della Procura per chiedere che sia fatta luce su quanto accaduto in quella casa il 25 luglio scorso. L’uomo, secondo quanto i genitori avrebbero appreso in commissariato nell’immediatezza dei fatti, stando a una prima versione si sarebbe gettato dalla finestra dopo che 4 poliziotti, una donna e 3 uomini, si erano presentati nell’appartamento e gli avrebbero chiesto di esibire i documenti.



Una ricostruzione, quella di un gesto volontario, che secondo i parenti di Hasib Omerovic contrasterebbe apertamente con alcuni elementi isolati sulla scena attraverso le foto che loro stessi avrebbero scattato nella casa e che avrebbero poi prodotto agli inquirenti. In particolare l’immagine di una scopa spezzata, appoggiata al muro di una delle stanze dell’appartamento di Hasib Omerovic, e quella di una porta interna palesemente sfondata. Non solo: la redazione di Chi l’ha visto? ha mostrato anche la foto di un termosifone che avrebbe esiti di un contatto violento, con un tubo in parte staccato dal muro. Al momento queste immagini sarebbero al vaglio delle autorità e non è chiaro quale sia l’effettivo inquadramento rispetto alla vicenda.

8 posizioni al vaglio degli inquirenti per il caso Hasib Omerovic

Al momento della perquisizione e della caduta di Hasib Omerovic dal balcone della sua casa di Primavalle, nell’abitazione con lui si trovava soltanto la sorella. Testimone oculare dell’accaduto, secondo il racconto della famiglia, avrebbe descritto una versione diametralmente opposta a quella di un gesto volontario tracciata ai parenti in commissariato. Chi l’ha visto? riporta un passaggio delle dichiarazioni rese dai genitori di Hasib Omerovic su quanto appreso dalla figlia: “Ha raccontato che ha sentito suonare e ha aperto la porta. Una donna con degli uomini vestiti normalemente sono entrati in casa, la donna ha chiuso la serranda della finestra del salone e hanno chiesto i documenti di Hasib, hanno fatto le foto, lo hanno picchiato con il bastone. Hasib è caduto e hanno iniziato dargli calci. È scappato in camera e si è chiuso dentro, loro hanno rotto la porta (…) lo hanno preso dai piedi e buttato giù“.

La Procura di Roma avrebbe negato di aver dato mandato di perquisizione domiciliare, ma non sarebbe ancora chiaro se questa sia un’attività, scrive Ansa, avviata di iniziativa di un funzionario. Si tratta di un aspetto ancora da valutare come molti altri gravitanti intorno alla vicenda. Poche ore fa, sempre secondo l’agenzia di stampa, la notizia che potrebbe aprire alla svolta: risulterebbe attualmente al vaglio degli inquirenti la posizione di 8 persone. Piazzale Clodio procederebbe ancora sull’ipotesi di tentato omicidio con fascicolo aperto a carico di ignoti, ma non sarebbe esclusa, acquisita la relazione di servizio sul caso, l’introduzione nello stesso di altre fattispecie di reato tra cui il falso.