Mentre proseguono le indagini sul caso della caduta di Hasib Omerovic, il disabile 36enne precipitato dalla finestra della casa di Primavalle, la famiglia ottiene una nuova abitazione. Una felicità parziale, visto che Hasib è ancora ricoverato. Uscito dal coma, è ancora ricoverato in ospedale. Nel frattempo, si cerca di capire il ruolo dei quattro poliziotti presenti al momento della caduta. Per la procura le testimonianze rese dagli agenti non sono del tutto convincenti. Ci sarebbero ancora degli aspetti su cui fare chiarezza, visto che sarebbero emerse delle discrasie tra le versioni degli agenti. In una, ad esempio, Hasib si sarebbe buttato dopo essere stato identificato, in un’altra invece il tuffo sarebbe avvenuto dopo l’uscita delle forze dell’ordine dall’appartamento.



Il racconto della sorella di Hasib Omerovic, disabile psichica presente durante il fattaccio è del tutto divergente: ha parlato di botte e spiegato che il fratello è stato “afferrato per i piedi e buttato di sotto“. Altri elementi arrivano da Ore 14, che ha pubblicato in esclusiva il referto di ingresso in ospedale che chiarisce le condizioni di Hasib Omerovic. In anamnesi si parla di “esiti di trauma polifratturativo e policontusivo in sedi plurime, secondario a caduta accidentale tra le mura domestiche“.



HASIB OMEROVIC, I DUBBI DI ROBERTA BRUZZONE

La criminologa Roberta Bruzzone ha fatto notare che non vi è alcun riferimento ad una condotta volontaria di Hasib Omerovic, ma di caduta accidentale. Anche nel campo obiettività si fa riferimento “a caduta accidentale” in merito alle condizioni del paziente, “allettato, non autosufficiente per trauma polifratturativo e policontusivo“. Per quanto riguarda le ferite, il referto riporta: “Frattura del massiccio facciale, della base cranica e dell’osso frontale, orbitaria sin e della fossa cranica di sin. lussazione della testa omerale di dx; frattura della XII costa di dx. Traumatismo della milza, non emorragico; traumatismo del fegato, senza menzione di ferita aperta in cavità, frattura chiusa dello sterno; traumatismo del rene, senza menzione di ferita aperta in cavità; contusione del polmone, senza menzione di ferita aperta nel torace; insufficienza mentale di grado lieve“. La criminologa Roberta Bruzzone a Ore 14 ha osservato: “Il quadro fratturativo iniziale descritto è assolutamente coerente con la precipitazione. Ma ci sono una serie di lesioni, che interessano altre aree, non compatibili col punto di impatto“. Il riferimento è ad alcune lesioni interne: “Su quelle bisognerebbe indagare con maggiore attenzione. Le lesioni che riguardano milza e rene, ad esempio, dovrebbero essere indagate con maggiore attenzione, perché potrebbero non essere univocamente riconducibili alla precipitazione“.

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