Il poliziotto accusato di tortura ai danni di Hasib Omerovic, il 36enne sordomuto caduto dalla finestra nel corso di un’irruzione di agenti a casa sua, respinge le accuse. «Non ho impugnato il coltello, tantomeno per minacciare Hasib Omerovic. E non gli ho legato i polsi con il filo elettrico», ha dichiarato nell’interrogatorio di un’ora e mezzo davanti al gip. L’assistente capo del commissariato Primavalle, Andrea Pellegrini, non solo si difende dalle accuse che lo hanno portato ai domiciliari una settimana fa, ma replica all’agente Fabrizio Ferrari, su cui peraltro si basa l’accusa di tortura al disabile. «Dice cose non vere».



Per quanto riguarda la caduta dalla finestra di Hasib Omerovic, ha spiegato che si è verificata «mentre con i colleghi eravamo già sulla porta di casa per uscire e non abbiamo fatto in tempo a fermarlo. Non so perché lo abbia fatto». Andrea Pellegrini è accusato anche di falso con i tre colleghi che lo affiancavano in quella che doveva essere solo l’identificazione di un soggetto sospettato di aver importunato alcune ragazze del quartiere.



“FABRIZIO FERRARI VICINO, ANCHE SE IN UN’ALTRA STANZA”

«Nella relazione di servizio ho scritto la verità e gli altri colleghi la hanno firmata», ha dichiarato Andrea Pellegrini, che è assistito dagli avvocati Eugenio Pini e Remo Pannain. Dunque, ha negato qualsiasi forma di violenza, schiaffi o polsi legati, respingendo di fatti tutte le contestazioni che gli vengono mosse. I suoi legali, come riportato dall’AdnKronos, hanno spiegato dopo l’interrogatorio a piazzale Clodio, durato quasi due ore, che il loro assistito ha fornito anche un elemento diverso, infatti ha spiegato che quando Hasib Omerovic è caduto dalla finestra, il poliziotto più vicino, anche se era in un’altra stanza, era proprio Fabrizio Ferrari. C’è poi un quinto poliziotto, l’ispettrice Roberta Passalia, che invece deve rispondere di false comunicazioni al pm in quanto ha detto di non essere a conoscenza di nulla riguardo all’accaduto, dopo averlo rivelato però ad un collega della squadra mobile.

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