Hausmusik è un termine tedesco. Indica la buona consuetudine di formare un duo, un trio o anche un quartetto e suonare musica classica dopo una cena in famiglia, soprattutto se gli amici e/o i congiunti hanno dimestichezza con gli strumenti e con la musica strumentale. A Roma, un luogo dove si può godere Hausmusik è nella residenza dove il compositore e filosofo Giacinto Scelsi ha vissuto e lavorato. Si tratta di una casa di quattro piani, con una sala per la musica (che ospita circa quaranta persone) al quarto piano. Se si sale una rampa di gradini, si giunge ad una terrazza con una vista mozzafiato sul Palatino. La palazzina ospita la Fondazione Scelsi e gli archivi di Scelsi, di Evangelisti e di altri musicisti, moderni e contemporanei. Visitarlo è ‘un must’ per gli amanti della musica che vengono a Roma.
Nella sala della musica, ci sono concerti circa una volta ogni mese. Non si pagano biglietti, ma una piccola donazione di almeno dieci euro è ben gradita per contribuire a coprire i costi. Sono, naturalmente, concerti di musica da camera. Dopo il concerto, bevande e antipasti sono offerti sia in terrazza sia nel museo Scelsi in uno degli altri piani della residenza.
Il programma è necessariamente di musica moderna e soprattutto contemporanea. Diversi giovani musicisti affollano l’elegante sala musica in occasione dei concerti.
Il 24 settembre ero tra il pubblico. E’ stato un evento piuttosto speciale perché un duo di rango e reputazione internazionale, il Duo Ardoré ha eseguito cinque brani: quattro sono stati creati da compositori che erano nella sala della musica proprio quella sera – Stefano Pelagatti, Claudio Perugini, Mauro Porro, Massimo Munari – e il quinto dal proprietario della casa, Giacinto Scelsi in persona. I brani sono un buon esempio della “nuova scuola romana”; musicisti non necessariamente nati a Roma ma che vivono e lavorano a Roma; Scelsi visse una lunga parte della sua vita a Roma dove morì nel 1988. Al Festival di Salisburgo del 2007, dove una sezione speciale è stata dedicata a Scelsi Kontinent, è stato riconosciuto come il precursore e il capo della ‘nuova scuola romana di musica’. Il tema comune del concerto era ben riassunto nel suo titolo: Misteriose Profondità Spaziali.
Poche parole sugli artisti. Duo Arboré è un acronimo basato sui primi nomi dei due artisti – Alessandro Viale, il pianista, e Rebecca Raimondi, la violinista – e le prime due delle sette note: Do e Ré. Il Duo ha avuto base per alcuni anni a Londra, dove Viale lavora ancora alla Guildhall School of Music and Drama, nonché al Trinity Laban Conservatory. Si sono trasferiti di recente a Francoforte, che offre migliori opportunità di concerti e di registrazioni. Sono specializzati non solo nella musica moderna e contemporanea, ma anche in musica barocca.
Il concerto è iniziato con Invenzione Concertata di Pelagatti. Il centro del brano è il La dal violino che avvia un dialogo molto intenso con il pianoforte. Il secondo brano era la sonata di Scelsi per violino e pianoforte. È stato composta nel 1934, dopo la rivoluzionaria Rotativa, ma non è innovativa come la maggior parte della produzione di Scelsi. Forse, per questo motivo, viene eseguita raramente. Nei suoi tre movimenti (sostenuto, lento, allegro drammatico), l’ascoltatore può sentire l’influenza e i colori di Debussy; a quel tempo, Scelsi viveva a Parigi. Ho trovato particolarmente interessante l’ultimo movimento con il suo senso di dramma. Paradoxical Dance di Perugini è un brano virtuoso per pianoforte solo con un grande ritmo che ha affascinato il pubblico. Una ad una strappò le stele dal cielo di Porro è un brano descrittivo della notte di San Lorenzo e della leggenda delle stelle cadenti; il pianoforte e il violino sembrano ballare in un vortice di illuminazione e ci sono sonorità estreme. L’ultimo e ultimo brano – Ante Caudam di Murari – è stato composto appositamente per il Duo Arboré: corto, denso e pieno di energia.
Dopo il concerto, siamo andati in terrazza per bere, mangiare e soprattutto per ammirare il Palatino e il Foro di Roma di notte sotto le stelle e la luna, nonché scorci dei sons et lumière per i turisti.
Hausmusik di lusso.