Un tempo (ma parliamo di appena due-tre anni fa) non ci sarebbero stati dubbi: dal 17 al 25 aprile (tra Pasqua e festa della Liberazione) sarebbe stato “ponte” assicurato. Oggi, ben che vada, il long-bridge sarà solo per un italiano su quattro tra coloro che si permetteranno un viaggio o comunque una vacanza pasquale, e cioè circa 14 milioni. Lo annuncia Federalberghi, sulla scorta della sua indagine stagionale. Di quei 14 milioni, l’89,5% resterà in Italia, prevalentemente al mare (28,9%), in città d’arte (28,7%), o in montagna (16,4%). Chi sceglierà l’estero andrà prevalentemente nelle grandi capitali europee (57,8%).
Non sono statistiche che riflettono solo sulle strategie di settore: si tratta di performances d’impresa, visto che il valore combinato generato in Italia dai Pasquazieri (perdonate la crasi: Pasqua più vacanzieri) si aggira intorno ai sette miliardi di euro. Nessun altro ramo d’impresa riesce a tanto, per di più in un periodo festivo.
Pasqua è insomma un’ottima prova tecnica di ripresa, una tappa propedeutica alle vacanze dell’estate. Dimenticate le rendite di posizione, l’industria del turismo si rimbocca le maniche e si attrezza, a partire dalla regione più turistica d’Italia, il Veneto. Ieri un passaggio che gli addetti ai lavori giudicano “epocale”: la sigla di un protocollo che vede insieme Regione, Federalberghi Veneto e Faita FederCamping in un’unica piattaforma, HBenchmark, la “casa” innovativa di Hospitality Data Intelligence che “riceve dai PMS (Property Management System: un programma applicativo utilizzato dal personale alberghiero, ndr) le metriche delle prenotazioni, le aggrega e restituisce in tempo reale una nutrita serie di indicatori di performance, strategici per lo sviluppo del business sia della destinazione che della singola struttura”.
Detta così, sembra un astruso passaggio digitale nella promozione turistica. Ma traducendo il tutto viene fuori un’alleanza davvero inedita tra pubblico e privato, dove il pubblico è dato dagli uffici regionali competenti e il privato dagli operatori dell’hospitality, albergatori e gestori dei campeggi, tutta gente solitamente parecchio gelosa dei propri dati e delle proprie performances. La nuova piattaforma servirà a misurare con oggettività i flussi turistici passati e futuri del territorio, aiuterà a individuare periodi dell’anno nei quali creare nuove opportunità ed eventi per attrarre flussi turistici, fornirà indicazioni mirate per pianificare con maggiore efficacia le strategie di comunicazione e marketing. E dal punto di vista delle strutture ricettive permetterà di ottimizzare l’offerta, confrontandola con quella del proprio territorio, supporterà (fornendo dati oggettivi) i rapporti con gli interlocutori finanziari, la compravendita di immobili, il cambio di categoria, e infine ridurrà la necessità di ricorrere alle OTA (Online Travel Agencies) grazie alla conoscenza dell’occupazione futura nel proprio territorio.
“Sembra tutto facile, ma per arrivare a questo risultato è stato necessario lavorare parecchio. Oggi però siamo soddisfatti, e penso che la piattaforma potrà darci soddisfazioni e consentirci di impostare correttamente ogni strategia per il turismo prossimo venturo”. Lo sostiene Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto, uno dei player più impegnati nel progetto. Oggi anche soddisfatto del trend pasquale. “Un trend assolutamente positivo: gli hotel aperti stanno ‘rischiando’ il sold-out. E si stanno riprendendo anche le città d’arte: a Venezia il tasso di occupazione delle camere s’aggira sul 60-70%, trainato anche dagli eventi del periodo, da Homo Faber alla Biennale. Bene anche Verona, col Vinitaly, ma anche Padova, con la promozione del riconoscimento Unesco al suo ciclo Urbs Picta”. E se Pasqua va bene, si presume che anche la prossima stagione estiva…
“Certo, bisogna essere prudenti, visto l’effetto della guerra sul sentiment generale, e quello più tangibile sui rincari diffusi – precisa Schiavon -. Per non dire della pandemia, che non sembra ancora del tutto disposta a lasciarci vivere tranquillamente. In ogni caso, le prenotazioni di giugno sono buone, con un +15-18% sull’anno precedente, anche grazie al ritorno dei turisti stranieri, di prossimità, cioè francesi, svizzeri, soprattutto tedeschi, che concentrano in giugno parecchie loro festività. Ma sembra andare bene anche il periodo complessivo, da giugno a settembre, con +6-8%, con rialzi sensibili giorno dopo giorno, vista la restrizione ormai divenuta abitudine tra prenotazione e partenza”.
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