Heather Parisi rompe il silenzio sulla morte di Diego Armando Maradona, avvenuta lo scorso 25 novembre. A metà degli anni ’80 le riviste patinate hanno dedicato molto copertine alla loro presunta relazione, nata dopo una celebre telefonata del Pibe de Oro a Fantastico 5 il 22 dicembre del 1984. All’epoca Maradona era già fidanzato con Claudia Villafane, che avrebbe sposato nel 1989. La showgirl, che vive a Hong Kong, ha pubblicato su Instagram una foto degli occhi del figlio Dylan Maria, 10 anni, accompagnata dallo screenshot di un commento apparso sul profilo social del bambino: “Sarà triste la tua mamma. È morto il suo amante di gioventù Diego Armando Maradona… dille che è inutile bloccare le persone quando dicono la verità… baci… se cerchi su internet trovi le foto del loro flirt… peccato che lui fosse sposato però…”. Nel suo lungo post Heather Parisi racconta che suo figlio dopo aver letto queste parole, le ha fatto domande sulla verità: “Mio figlio Dylan Maria, di dieci anni, dopo aver letto sul suo profilo Instagram il commento di tale è venuto da me e mi ha chiesto: Mamma, come puoi riconoscere quando la gente dice la verità?”.
HEATHER PARISI E DIEGO MARADONA: LA VERITÀ
Heather Parisi condivide con i suoi follower la spiegazione che ha dato al figlio: “Io diffido da chi si vanta di dire la verità perché è la scusa che gli ignoranti usano per mancanza di immaginazione. La verità, quando esiste una verità, non va mai enunciata, ma va sempre dimostrata. Ma della verità non possiamo mai avere certezza, nemmeno quando la raccontiamo avendola vissuta”, scrive la ballerina senza mai citare Diego Armando Maradona e senza mai smentire o confermare il loro presunto flirt. Heather Parisi conclude il suo post, rivolgendosi direttamente alla persona che ha scritto quel commento sul profilo social del figlio: “Ciascuno di noi dovrebbe ricordare che quando interagisce con un bambino è come se scrivesse su un pezzo di carta. C’è chi arricchisce quel “pezzo di carta” con sentimenti positivi e di amore e chi lo imbratta con la peggior perfidia”.