Heather Parisi è stata tra le prime italiane all’estero a fornirci la testimonianza di quello che stava accadendo in Cina in seguito all’avvento del Coronavirus. Una epidemia che con il passare delle settimane si è trasformata in pandemia mettendo in ginocchio anche l’Italia. In Cina la situazione migliora ma solo se si considerano i casi interni. Purtroppo gli unici casi registrati (39 nelle ultime ore) sono stati importati mentre da tre giorni non vi sono più contagi. L’attenzione è tuttavia concentrata sulle ondate di ritorno e la stessa Heather Parisi lo sa bene, come ampiamente spiegato nel suo ultimo post Instagram nel quale si dice nuovamente preoccupata dalla situazione ad Hong Kong. La governatrice Carrie Lam ha deciso di vietare l’ingresso nella città a tutti i non residenti per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. “Solo pochi giorni fa scrivevo “La fase tutti a casa è passata” e “La vita sembra ritornare lentamente alla normalità”. Troppo presto”, ha spiegato nel suo post Instagram. Il problema è legato proprio a quanto evidenziato dalle autorità locali. La Parisi ha ribadito: “Purtroppo il rientro di molti Expat (stranieri che se ne erano tornati nei loro paesi per paura del virus e che poi, vista la situazione nei loro paesi, hanno cambiato idea) ha portato alla luce nuovi casi (una cinquantina tutti derivati da persone rientrate o a contatto con persone rientrate)”.
HEATHER PARISI, NUOVI CASI CORONAVIRUS A HONG KONG
Anche Hong Kong, dunque, deve ancora combattere contro la diffusione del Coronavirus. “Le autorità governative di Hong Kong hanno immediatamente ripristinato la chiusura di ogni luogo pubblico di incontro per attività di svago (palestre, Club Privati, parchi, musei, campi sportivi, biblioteche, cinema). Rimangono aperti i negozi e pochi ristoranti”, ha fatto sapere Heather Parisi aggiornando sulla situazione in cui vive e rendendo partecipi i suoi follower. “Gli impiegati pubblici tornano di nuovo a lavorare da casa. Molti degli stranieri rientrati dall’Europa (Francesi, Italiani, Inglesi e Spagnoli) non hanno osservato l’obbligo di quarantena”, ha aggiunto. Ed il vero problema resta sempre il non rispetto delle regole di contenimento imposte. La Parisi ha quindi spiegato come funzionano i braccialetti ad Hong Kong: “All’aeroporto, a tutti gli arrivi viene dato un braccialetto, ognuno con un codice QR univoco. L’utente scarica un’app chiamata StayHome Safe sul proprio telefono e scansiona il codice QR per associare il braccialetto all’app. Una volta a casa, deve passeggiare per l’appartamento per calibrare il braccialetto”. Viene dunque utilizzata la cosiddetta tecnologia di geofencing. Una volta che il possessore del braccialetto abbandona la sua abitazione sarà quindi ben presto rintracciato dalle autorità. Pur di uscire, ha denunciato la Parisi, qualcuno lo ha tolto. “Questo comportamento irresponsabile e la totale mancanza di senso civico, hanno scatenato la rabbia dell’intera cittadinanza di Hong Kong”, ha aggiunto, definendo “sciagurati” coloro che non rispettano le regole e per i quali “è previsto il carcere immediato”.