Financial Times, allarme su hedge fund e Italia

Un articolo del Financial Times è tornato a parlare ancora una volta della situazione finanziaria ed economica in crisi dell’Italia, sottolineando come gli hedge fund abbiano piazzato la più grande scommessa contro i titoli di stato dell’Italia dalla crisi del 2008. Secondo i fondi di investimento e speculazione, insomma, il sistema economico e finanziario italiano non è destinato a reggere ancora a lungo in un contesto in cui alle delicate situazioni globali, si aggiunge anche la delicata situazione politica interna.



A favore della sua tesi il Financial Times riporta i dati della borsa internazionale, secondo cui solamente ad agosto i fondi speculativi internazionali (i cosiddetti hedge fund) hanno scommesso 39 miliardi di euro contro i titoli di stato dell’Italia, attestando una crisi finanziaria ed economica di cui ormai da tempo si intravede lo spettro. Il valore, infatti, è il più alto che si sia mai registrato dalla grande crisi finanziaria del 2008, in pieno governo Berlusconi, mentre secondo il Times l’Italia risulta essere tra i paesi più a rischio nei prossimi mesi, anche per via della grande dipendenza dal gas Russo che, da un momento all’altro, potrebbe essere interrotta, causando nel nostro paese una contrazione economica superiore al 5% secondo l’allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale a luglio.



Perché gli investitori scommettono contro debito Italia?

Quello che sta succedendo ai mercati internazionali, insomma, è una sorta di scommessa sul fatto che il valore dei titoli di stato italiani nei prossimi mesi crolleranno, fatto che sancirebbe definitivamente l’inizio di una nuova complessa crisi economica in Italia. Non è detto che succeda, e a credere nelle capacità del governo è lo stesso Mario Draghi, che nel suo discorso al Meeting di Rimini si conferma fiducioso sul fatto che l’Italia ce la farà, ma potrebbe non bastare, visto le mosse degli hedge fund contro il debito Italia.



Infatti, il meccanismo della crisi è ormai stato innescato dai fondi speculativi internazionali, e la loro scommessa porterà ad un generale condizionamento del mercato. Tutto questo, secondo il Financial Times, è dovuto al fatto che l’Italia sia il paese europeo più esposto a ciò che accade ai prezzi del gas russo e che risulterebbe anche quello maggiormente in difficoltà nel caso di uno stop completo alle forniture. Come se non bastasse, gli investitori pensano che l’Italia sia anche il paese più vulnerabile alla possibile decisione della Bce di alzare i tassi di interesse e bloccare l’acquisto di obbligazioni e titoli di stato. Infine, in questa crisi economica che sembra prospettarsi davanti all’Italia, si inserisce anche un quadro politico delicato, che culminerà con le elezioni del 25 settembre e che, per ora, sembra dare come favorita Giorgia Meloni con la coalizione di centrodestra, che tra i punti in programma ha anche una revisione delle posizioni dell’Italia rispetto al Pnrr.