Henry Kissinger, l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, ha recentemente pubblicato un lungo editoriale sul Wall Street Journal in cui si è aspramente espresso contro le Intelligenze Artificiali e, soprattutto, ChatGPT. La chat testuale con l’IA creata da OpenIA, recentemente acquisita dal colosso dell’informatica Microsoft, sarebbe portatrice, secondo il politico, della rovina dell’umanità. Saremo, infatti, posti davanti a questioni importanti e di difficile risoluzione, come ai tempi del Rinascimento, e nel lungo scritto di Henry Kissinger appare la minaccia di una sorta di mistica apocalisse del pensiero.
Henry Kissinger contro ChatGPT
Il lungo editoriale pubblicato da Henry Kissinger, ex segretario degli Stati Uniti d’America, parte analizzando i recenti stravolgimenti, portati proprio dall’arrivo massiccio delle IA e di ChatGPT, del panorama mediatico. Secondo il 99esimo segretario, infatti, le Intelligenze Artificiali avrebbero, come diversi altri stravolgimenti tecnologici (citando, per esempio, la stampa a caratteri mobili), modificato drasticamente il modo in cui gli umani percepiscono il mondo attorno a loro. Ben presto, però, Henry Kissinger cambia tono, assumendone uno molto più catastrofico e disfattista, parlando di una sorta di piega apocalittica che l’umanità dovrà affrontare.
Secondo l’ex segretario degli USA, infatti, le IA e ChatGPT scateneranno, prima o poi, la reazione di una ipotetica setta tecno-reazionaria che vedrà nelle nuove intelligenze una sorta di divinità pagana. Basterebbe già così, ma secondo Henry Kissinger, la piaga porterà, forse inevitabilmente, una regressione dell’umanità, che si ritroverà nuovamente immersa nei tempi delle guerre religiose. Le IA, secondo il 99esimo, ci trasformeranno in una nuova specie, un ibrido biotecnologico che porterà anche al collasso della democrazia e della stessa umanità. Non vi sono soluzioni possibile, conclude Henry Kissinger, che non esclude la possibilità che prima o poi qualcosa cambi, suggerendo però che sarebbe importante definire, prima, quale sia l’effettivo scopo della nostra specie. Tuttavia, è ben certo che verremo catapultati in una nuova fase evolutiva, che lui chiama Homo technicus.