Henry Kissinger, segretario di Stato americano durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford tra il 1969 e il 1977, nel corso del World Economic Forum di Dagos, ha sottolineato, in merito agli sviluppi della guerra in Ucraina, la necessità di “avviare negoziati prima che si creino rivolte e tensioni che non sarà facile superare”. Questo è il consiglio che l’esperto si sente di dare al Governo di Kiev: Volodymyr Zelensky dovrebbe rinunciare a qualche territorio per la pace. “Spero che gli ucraini siano capaci di temperare l’eroismo che hanno mostrato con la saggezza”, ha aggiunto.
L’Occidente, secondo il novantottenne, in tal senso, dovrebbe allo stesso modo mettere da parte la volontà di sconfiggere la Russia, in quanto dimenticare la potenza di quest’ultima potrebbe essere un “errore fatale”. Il rischio infatti è che il Paese di Vladimir Putin instauri una alleanza sempre più consolidata con la Cina.
Henry Kissinger: “Occidente rinunci a sconfiggere Russia”. La posizione in contrasto con gli Usa
La posizione di Henry Kissing, che è stato segretario di Stato americano durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford tra il 1969 e il 1977 e che ad oggi ha 98 anni, è dunque nettamente in contrasto con quella presa finora dal Governo americano di Joe Biden in merito alla guerra in Ucraina, nonché con quella del presidente ucraino Volodymyr Zelensky – che ha anch’egli partecipato al World Economic Forum di Dagos – e con quella dell’intero Occidente, che teme la forza bruta della Russia di Vladimir Putin.
I rischi, tuttavia, secondo l’anziano diplomatico degli Usa, sono più alti dei potenziali benefici. “Idealmente – ha detto al Forum – il punto di caduta dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante” di prima dell’invasione. “Continuare la guerra oltre quel punto non riguarderebbe più la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia”.