Henry Kissinger, nel libro “Leadership”, ha svelato le qualità di un vero capo dedicando ogni capitolo (in totale sono sei) ad alcune delle personalità rilevanti della seconda metà del Novecento: Adenauer, De Gaulle, Nixon, il fondatore di Singapore Lee Kan Yuw, il presidente dell’Egitto Sadat e Margaret Thatcher. I leader in questione hanno avuto tutti dei rapporti politici e non con lo storico, tanto che quest’ultimo ha inserito tra le righe anche dei ricordi personali. In particolare, durante la presidenza di Nixon, è stato Consigliere per la sicurezza nazionale e Segretario di Stato degli Stati Uniti.



Un elemento che accomuna i capi in questione, come riassunto da Il Giornale, è l’essere stati fondatori o riformatori di un ordine. È, secondo lo storico, questa la prima caratteristica indispensabile di una leadership definita trasformazionale.

Henry Kissinger svela qualità di un vero capo: l’analisi dello storico

Andando avanti con l’analisi dei capi, nel libro “Leadership”, Henry Kissinger svela le altre qualità di un vero capo, queste più che altro legate ad aspetti caratteriali. L’umiltà, innanzitutto, che si concretizza anche in capacità di ascolto e attitudine al confronto anche con persone che hanno opinioni differenti. Inoltre, indispensabile è in tal senso non smettere mai di studiare e di acculturarsi.



Il potere decisionale inoltre va ponderato, non dovrebbe mai essere distruttivo. L’esempio di Richard Nixon in tal senso è calzante. L’ex presidente degli Stati Uniti in tal senso è stato spesso erroneamente accusato di essere troppo moderato e attendista. Allo stesso tempo, però, un leader degno di tale nome deve avere anche la capacità di prendere delle decisioni spiazzanti, in modo da sorprendere i propri avversari. Non dovrebbe mai diventare banale. Anche quando farà delle scelte inaspettate, saprà convincere il popolo del fatto che siano giuste. È il caso, ad esempio, di Charles De Gaulle, che diede l’indipendenza all’Algeria.