Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova, ha parlato dell’Herpes Zoster ai microfoni di “Buongiorno Benessere”, trasmissione di Rai Uno condotta da Vira Carbone e andata in onda nella mattinata di sabato 23 aprile 2022. In parole povere, l’Herpes Zoster, altresì noto come “Fuoco di Sant’Antonio”, altro non è che la varicella che a un certo punto della vita si può riattivare e può dare numerosi problemi. Fortunatamente ci sono molti rimedi disponibili oggi, che non c’erano nel passato e di cui è importante essere a conoscenza.



Bassetti ha spiegato che, con l’insorgere dell’Herpes Zoster, “tipiche vescicole compaiono sulla pelle. Sono palline rosse piene di contenuto liquido, che possono dare prurito, ma anche dolore in alcune parti del corpo, come, ad esempio, sulla schiena e sulle natiche. Può peraltro portare a dei postumi importanti, come la neurite posterpetica. Il Fuoco di Sant’Antonio si può manifestare soprattutto negli anziani, negli immunodepressi e in condizioni di stress”.



MATTEO BASSETTI: “UNO DEI SEGNI DELL’HERPES ZOSTER È L’ARROSSAMENTO”

Nel prosieguo dell’intervista concessa a “Buongiorno Benessere”, Matteo Bassetti ha rivelato che quando compare l’eczema dell’Herpes Zoster, si assiste a un’evoluzione continua: “Si parte da uno stato di malessere generale, che poi si tramuta in un dolore particolare e che colpisce tipicamente i nervi. Un segno è in genere l’arrossamento, mentre il sintomo vero è il dolore molto forte e si può protrarre per mesi e anni, con difficoltà a indossare anche solo una maglia o a mettersi sotto le lenzuola per via del male che si avverte”.



Quali sono le cure disponibili contro l’Herpes Zoster? “Noi oggi utilizziamo rimedi che sono palliativi. Sia le creme che i rimedi antidolorifici vanno a intercettare il sintomo, senza risolvere il problema nella sua essenza. Ci sono anche antivirali utilizzabili per un periodo limitato, ma va detto che il dolore non è gestibile facilmente. Purtroppo, in molti casi esso rimane cronico e sicuramente bisogna affrontarlo. Le nuove generazioni saranno più fortunate: vaccinandosi per la varicella, non avranno le complicazioni del fuoco di Sant’Antonio. Alle persone con più di 50 anni suggerisco di fare il vaccino contro l’Herpes Zoster”.