Hezbollah, Hashem Safieddine è il nuovo segretario generale, eletto dopo la conferma della morte dell’ex leader Nasrallah, avvenuta a seguito di un bombardamento dell’esercito israeliano lo scorso venerdì 27 settembre. Secondo indiscrezioni pubblicate dai media sauditi il nome di Safieddine, considerato il numero 3 di Hezbollah,  con legami diretti anche sul fronte iraniano, era da tempo stato designato come possibile successore a capo dell’organizzazione per il suo profilo e per le sue posizioni dure soprattutto nella lotta armata, e quindi particolarmente indicato a rappresentare un ruolo esecutivo di rilievo anche nell’ambito delle decisioni militari.



L’annuncio ufficiale che doveva essere dato durante i funerali di Nasrallah poi annullati era stato però rimandato, anche perchè come hanno confermato questa mattina i portavoce dell’Idf, nel frattempo altri esponenti di spicco del gruppo sciita libanese sono stati eliminati.Servirà quindi una riorganizzazione interna che definirà ruoli e disposizioni, ma come ha dichiarato l’attuale vice Naim Qassem in discorso televisivo: “Andremo avanti nella resistenza a Israele, anche nel caso di invasione di terra”, aggiungendo: “Siamo pronti a combattere“.



Hezbollah annuncia nuovo capo Hashem Safieddine, potrebbe aumentare il sostegno dell’Iran nel conflitto contro Israele

Hezbollah, dopo la notizia del ritrovamento del corpo di Hasan Nasrallah, che ha di fatto confermato la morte dell’ex leader, è stato annunciato il successore Hashem Safieddine. Già numero 3 dell’organizzazione e cugino di Nasrallah, nome particolarmente gradito ai vertici iraniani proprio per la sua vicinanza con il regime di Teheran. Secondo gli analisti, questa decisione potrebbe presto aumentare i già solidi legami tra le milizie, intensificando anche il supporto dall’Iran a Hezbollah nella lotta armata contro Israele una possibile prossima invasione di terra da parte di Israele.



La posizione particolarmente intransigente nella resistenza contro il nemico da parte di Safieddine, potrebbe infatti determinare anche il tipo di risposta ai prossimi attacchi, incrementando anche il numero di aggressioni con razzi che già si sono intensificate nelle ultime ore. Tutto ciò sta alimentando anche dubbi sulle scelte strategiche dell’Iran, che attualmente si trova in bilico tra scendere direttamente in campo per combattere l’operazione dell’Idf via terra o se restare più sulla soluzione diplomatica del negoziato. Una decisione che potrebbe cambiare completamente lo scenario del conflitto, che nel caso di una risposta militare dell’Iran potrebbe estendersi coinvolgendo nella “guerra totale” tutta la regione.