Nato più di settant’anni fa il Lego (abbreviazione dello svedese LEg GOdt, giocare bene) attrae i piccoli di tutte le generazioni e non manca di evolversi nel tempo. Non solo con nuovi prodotti, come l’introduzione delle parti meccaniche per ottenere costruzioni mobili e anche dei piccoli robot, ma arrivando anche in rete con un sito e diverse community.
La casa, fondata nel 1932, in Danimarca, da Ole Kirk Christansen, festeggia quest’anno l’anniversario dei cinquant’anni dall’adozione della plastica Abs, ancora in uso, nel 1958.
Attraverso la rete si scopre che i veri cultori del mattoncino da costruzioni non sono l’ultima generazione, ma i loro genitori, che usano i siti dedicati al Lego per incontrare chi condivide la propria passione, scambiare informazioni e acquistare le ultime novità.
Due sono i siti principali: quello ufficiale Lego, www.lego.com, e una community nata spontaneamente per volontà dei navigatori all’indirizzo www.itlug.org.
Nel primo, oltre alle notizie e promozioni strettamente commerciali, ci sono gli appuntamenti organizzati direttamente dall’azienda che cerca di catalizzare l’attenzione dei circa 8 milioni di utenti che ogni mese visitano il sito. Tra le idee originali, c’è il LegoClub per i ragazzini dai 6 ai 12 anni, che vanta 2,4 milioni di membri o il Lego Factory, all’interno del quale i navigatori hanno la possibilità di costruire i propri modelli virtuali al computer, utilizzando il software professionale Lego Digital Designer. Uno strumento che permette di quantificare il materiale necessario per il proprio progetto e pianificarne la costruzione.
Ancor più interessante, e soprattutto “made in Italy”, è l’Italian Lego User Group (itLUG), una comunità indipendente di appassionati di Lego, afferente al circuito mondiale LugNet (www.lugnet.com). La registrazione è gratuita e permette di guardare e condividere video, scambiarsi consigli, grazie a un forum molto vivace. Ci si può tenere costantemente aggiornati sui raduni in Italia e sulle ultime novità. Le Faq non solo offrono informazioni utili per la costruzione di modelli, ma lasciano spazio anche a una vena di humour. La domanda «Come faccio a giustificare gli acquisti a moglie/marito non appassionata/o di Lego?» offre occasione per elencare gli stratagemmi più divertenti, dall’occultamento («Conservate la roba nuova nel baule della macchina o in altri posti dove non guarda. Attenzione che non vada nel vostro nascondiglio prima che abbiate avuto la possibilità di trasportare il materiale all’interno, altrimenti avrete un doppio problema: l’acquisto in sé e il fatto di non averlo dichiarato»), alla salvaguardia dal complesso di colpa (Ammorbidite il vostro ricordandovi quante cose lei/lui compra). Alla domanda lecita se ci sono pericoli connessi al giocare col Lego, la franca riposta degli organizzatori è: «sì, c’è l’elevato rischio di assuefazione, è molto difficile smettere».
E la passione sfrenata per l’hobby dei mattoncini non stupisce se si guardano i dati forniti dall’azienda: oltre 4 miliardi di personaggi Lego in giro per il pianeta, 62 mattoncini in media per ogni abitante della Terra; e, cos più strabiliante, se ci mettessimo a impilare un pezzo sull’altro raggiungeremmo la luna.
 



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