Il mercato del lavoro apre una nuova porta di ingresso : il videocurriculum. Videoclip, cortometraggio, documentario o ciò che volete, il vecchio foglio cartaceo sparirà dalle scrivanie delle Risorse umane e sarà sostituito da un “foglio digitale”. L’effetto “yuotube” ha contagiato anche la ricerca di un’occupazione, così non sarà più neccessario spedire buste, ma inviare alle aziende il link del proprio blog in cui viene “postato” il videocurriculum,o semplicemente mettere il filmato su piattaforme di condivisione di prodotti multimediali come Youtube o Myspace. Negli Stati Uniti il videocurriculum sta spopolando, essendo considerato un modo decisamente accattivante rispetto al vecchio cv cartaceo per dimostrare le proprie potenzalità in ambito lavorativo.
In Italia – Si sta perdendo l’uso di inviare per posta la tradizionale busta chiusa. Anche qui sono ampiamente utilizzate le autocandidature e autopresentazioni via e-mail, nonché i forum predisposti dalle aziende attraverso cui è possibile compilare direttamente on-line il proprio curriculum vitae e inviarlo, ma il video-curriculum ha iniziato la sua espansione. A Pordenone, ad esempio, è nato il progetto «Prove libere di videocurriculum», mediante la collaborazione tra il Consorzio universitario e la Pnbox web tv che hanno promosso un concorso per realizzare i filmati per cercare lavoro. Lo scopo è quello di facilitare la ricerca di un’occupazione o di spuntare un tirocinio presso aziende e imprese che vedono nella creatività e nella capacità di presentarsi un elemento di valore aggiunto. Sul fronte opposto, i privati, gli enti, le istituzioni possono pubblicare i propri annunci di offerta di lavoro con questa tecnica. Il servizio è gratuito.
Creatività obbligatoria? – Se il videocurriculum diventarà il “mainstream” della ricerca di un’occupazione, diventerà indispensabile essere creativi per catturare l’attenzione di chi guarda le immagini. Ma allora che ruolo avranno in futuro, nella conquista del posto di lavoro, esperienza e formazione?