Il download da Internet e la condivisione illegale, senza pagare il diritto d’autore di file audio e video, sono un grosso buco nero per l’industria discografica e cinematografica. Ecco perché, spinti dalle lobby della musica e del cinema, i governi di alcuni Paesi, Francia in particolare, grazie all’impegno personale del presidente Nicolas Sarkozy, ma anche Inghilterra, Giappone e Australia stanno facendo forti pressioni affinché i provider Internet, le società che forniscono le connessioni alla Rete, si trasformino in poliziotti. Dovrebbero essere loro, in collaborazione con la polizia, a individuare e bloccare i clienti che utilizzano Internet illegalmente.
La proposta Sarkozy – che a maggio in Francia diventerà legge: alla terza volta che si è beccati a scaricare o condividere file senza pagare, scatta il taglio della linea Web da parte dello stesso provider che la fornisce.
Presto la legge – La proposta di Sarkozy diventerà legga a marzo, solo in Nuova Zelanda il provvedimento è già norma. In Inghilterra, per esempio, il provider Tiscali Uk ha chiesto che il costo da sostenere per installare i filtri che permettono l’individuazione di chi viola la legge siano divisi con l’industria discografica.
In Italia – Una sentenza della Cassazione fa giurisprudenza: non è reato scaricare musica o film tutelati dal diritto d’autore se non lo si fa a fini di lucro. Tuttavia la regolamentazione non è chiarissima e la polizia postale è intervenuta in circa 300 casi. Dato che si tratta di un reato penale, i trasgressori hanno preferito patteggiare pagando delle multe. Secondo discografici e provider nazionali non sarebbe da punire chi scarica illegalmente, ma chi carica in rete materiale audio-visivo senza autorizzazioni.