Londra – Si chiama “granny flat”, la casetta progettata per i nonnini del 2048, quelli che adesso hanno circa vent’anni e sono nati nel pieno dell’era informatica. Le case di riposo, dunque, dovranno seguire gli standard che i futuri anziani avranno sperimentato durante una vita che si prevede essere sempre più condizionata dalla tecnologia. L’ipotetica stanza dell’ospizio cibernetico prevederà dunque un televisore a grande schermo installato su una parete e permetterà loro di seguire in diretta, in videoconferenza, tutto quanto avviene nelle abitazioni di figli e nipoti, anche 24 ore su 24 e in modo interattivo, cioè interloquendo come se fossero presenti nella casa dei loro parenti, anche se a chilometri di distanza.
Sicurezza – Speciali sensori nei pavimenti daranno l’allarme a parenti e medico di fiducia se la “granny”, la nonna, cade a terra e non si rialza. Altri sensori su lavandini e vasca da bagno riconosceranno se il rubinetto dell’acqua è stato lasciato aperto e un segnale vocale avvertirà il nonno che deve andare subito a chiuderlo. Un segnale sonoro le dirà che è ora di prendere le medicine; un altro che in frigo non c’è quasi più latte o pane; un terzo che il cibo lasciato sui fornelli sta bruciando. E ancora: un “mood sensor”, un sensore dell’umore, sceglierà musica, programmi televisivi e illuminazione più desiderati da “granny”; il telefonino monitorerà i suoi battiti cardiaci; e un “chip” elettronico, impiantato sotto la pelle, permetterà al medico di famiglia un monitoraggio più completo in caso di malattia.
Longevità – Dice Ian Pearson, uno dei futurologi autori del rapporto: «Gli anziani vogliono compagnia, ma vogliono anche essere indipendenti. Parte della tecnologia necessaria a ciò esiste già, il resto sarà disponibile entro vent’anni o poco più». La previsione è di un team di futurologi britannici, in un rapporto commissionato dalla Life Trust Foundation, una fondazione creata per analizzare l’impatto di una vita media più lunga sulle società occidentali. «Il fatto che oggi viviamo più a lungo è un trionfo dell’Occidente sviluppato e dei suoi sistemi sanitari, ma è un trionfo solo se la gente può avere una qualità della vita soddisfacente in età avanzata», afferma Mike Lake, direttore della Life Trust Foundation. «Dobbiamo usare la tecnologia affinché questo sia possibile». E il primo fondamento di questa filosofia è una casa del futuro in cui i pensionati possano vivere soli, o comunque, se in coppia, senza bisogno di una costosa assistenza a domicilio.
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