Archiviato il lancio di iPhone 3G, a Cupertino non rimangono con le mani in mano e, secondo le indiscrezioni che circolano in queste ore sui blog, si starebbero preparando a dare un deciso refresh alla gamma di portatili che stanno spopolando soprattutto tra le giovani generazioni. Entro la fine dell’estate, infatti, si attende il restyling di tutti i modelli, seppur con un tasso di novità variabile per ognuno dei tre, in funzione dello stato dell’arte del progetto.



I MODELLI ATTUALI
MacBook (guarda il video)
MacBook Air (guarda il video)
MacBook Pro (guarda il video)

Su Melablog.it, il blog frequentatissimo dai fan della Mela circolano I primi rumors sulle future release dei notebook Apple.

MacBook – In questo periodo il portatile consumer di Apple è oggetto di una forte promozione, il tradizionale Back-to-school: dopo l’inizio degli anni scolastici, svuotati i magazzini, dovrebbe arrivare un aggiornamento. Oltre ad un comprensibile speed-bump generalizzato con l’installazione di chip Intel più recenti, sembra che le intenzioni di Cupertino siano quelle di differenziare ancora di più l’offerta: da un lato proporre un modello base fortemente orientato al settore educational, con prezzo aggressivo e dotazione basilare ma completa (dovrebbe sparire il combo-drive), mentre il top di gamma beneficerebbe di alcuni “accessori” finora riservati ai fratelli maggiori, come la tastiera retroilluminata. Dovrebbe inoltre continuare anche il processo di ecologizzazione dei materiali: gli schermi attuali dovrebbero essere sostituiti con nuove versioni retroilluminate a LED, e per il case si dovrebbe abbandonare l’attuale plastica per un materiale più eco-frendly (ma non necessariamente alluminio).



MacBook Air – Il più sottile notebook al mondo non dovrebbe subire rilevanti cambiamenti di design, ma solo di componentistica: Intel avrebbe già approntato nuove versione del custom-chip che fornisce in esclusiva ad Apple, con velocità fino a 2.2GHz. Ma la novità potrebbe arrivare dalle memorie di massa: grazie all’abbattimento dei costi delle memorie flash, il MacBook Air potrebbe diventare il primo notebook al mondo Apple ad essere offerto solo con memorie solide. La SSD da 64Gb dovrebbe prendere posto nel modello base, mentre il top di gamma dovrebbe essere equipaggiato con le SSD Toshiba di nuova generazioni con capacità di almeno 128Gb (ma alcuni parlano addirittura di 256Gb).
C’é chi, come l’autorevole e caustico Disinformatico, non risparmia tuttavia critiche al sottilissimo notebook: lo schermo è troppo lucido: i riflessi sono eccessivi. Niente CD/DVD: per installare o masterizzare ci vuole un’unità a parte oppure un drive di un altro computer, reso disponibile via wifi dopo aver installato sull’host del software apposito (l’ideale per chi ha fretta, insomma). Niente porta ethernet: solo wifi. Certo, 802.11n, ma sempre wifi è e “se occorre spostare 5 o 6 giga – si chiede Il Disinformatico –  quanto ci vuole? E se il wifi non c’è? Gli altri, i primitivi, si attaccheranno alle porte ethernet lasciando gli utenti Air a guardare il soffitto”. Una sola, misera porta USB. Un disco rigido più lento di quelli del Macbook e del Macbook Pro (4200 rpm contro 5400). Grafica GMA X3100 a memoria condivisa, come gli altri Macbook. E il processore più lento fra i portatili Apple (Intel Core 2 Duo 1.6/1.8 GHz, contro i 2.0/2.2 GHz dei MacBook “normali” e i 2.2/2.4 GHz dei Macbook Pro). L’Air Book, inoltre, costa 650 euro in più rispetto al Macbook (che è più veloce).



MacBook Pro – Il design del MacBook Pro è figlio di un progetto che risale allo scorso millennio (letteralmente: il Powerbook Titanium fu progettato nel 1999) ed è sostanzialmente identico dal 2003. E’ ovvio che, prima o poi, Jonathan Ive dovrà fare i conti con la sua creatura più longeva (e più riuscita?) introducendo un nuovo design. Questo sarebbe già deciso, il nuovo case prevede linee ancora più minimaliste e pulite, schermo più sottile, rapido accesso a RAM e HDD e tastiera full-size di nuova concezione, simile a quelle di MacBook e MacBook Air. Il MacBook Pro beneficerebbe della nuova tecnologia Intel, recentemente presentata, e non è escluso l’arrivo della memoria flash in luogo dell’HDD, almeno in opzione BTO.
Secondo una ricerca relativa al mercato notebook svolta da Display Search, Apple ha incrementato del 61% le vendite dei propri portatili nel primo trimestre fiscale del 2008, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Top score” portatili – Con una distribuzione di oltre 1.400.000 unità (rispetto alla precedente di quasi 900.000) Apple va a posizionarsi al secondo posto tra le aziende con il maggiore aumento delle vendite in termini di punti percentuali. Davanti a tutti, come era lecito immaginare, c’è Asus con una crescita del 67% rispetto al proprio Q1-2007, ottenuta grazie al lancio dell’Eee Pc. Per quanto riguarda la distribuzione sul suolo, Apple, con una percentuale di presenza del 4.6%, è ben lontana dal “podio” costituito da HP (20.8% del mercato), Dell (15.1% del mercato) e Acer (14.6% del mercato), la somma dei quali rappresenta la metà dei notebook di tutto il mondo.

Preoccupa la salute di Steve Jobs – Se negli ultimi mesi  c’é preoccupazione per i risultati del bilancio di Apple, in un certo affanno a causa della generale crisi dell’economia. Tuttavia, l’attenzione degli investitori sembra più rivolta alla salute del numero uno del colosso di Cupertino Steve Jobs, apparso visibilmente dimagrito alla riunione annuale della società, piuttosto che alle performance aziendali. La preoccupazione è comprensibile, specie se si considera che in passato l’amministratore delegato di Apple ha dovuto lottare nel 2003 contro un cancro al pancreas. Come riporta il New York Post, in giugno, per rassicurare gli azionisti della società, Jobs aveva giustificato il proprio calo di peso con un trattamento antibiotico subito per una malattia rimasta avvolta nel mistero. Da allora, non c’è stato alcun aggiornamento sul suo stato di salute. Un’eventuale malattia di Jobs potrebbe avere un impatto negativo sulla società, che ha comunque bisogno di una guida forte soprattutto dopo i cali dell’ultimo periodo.