Si chiama Google Voice, il nuovo servizio di Mountain View che lancia il guanto a Skype, di eBay, ma anche ai big della telefonia tradizionale. Così il gigante del web fa il suo ingresso trionfale nel mondo della telefonia: il nuovo servizio consente, infatti, di fare telefonate gratis o a basso costo (2 cent al minuto), di mandare sms, tramite qualsiasi telefono (anche cellulare).
Si tratta di un’evoluzione di Grand Central, che Google ha acquisito nel 2007 per 50 milioni di dollari (secondo stime non ufficiali). Google Voice al momento è disponibile solo agli utenti già abbonati Grand Central, ma tra qualche settimana verrà aperto anche agli altri, a partire da coloro che risiedono negli Stati Uniti (al momento non si conosce la data della disponibilità in Italia).
Google Voice funziona grazie a un numero telefonico unico per tutte le proprie chiamate: nasce così il “Google Number”. L’utente chiama il proprio Google Number da un qualsiasi telefono e poi può digitare quello del destinatario. Oppure, dal sito del servizio, può cliccare su un utente nella rubrica; farà squillare così il proprio telefono di casa o cellulare e sarà messo subito in contatto con il destinatario. Tutto grazie a un sistema VoIP basato sul “call back” (richiamata), come Jajah: usiamo telefoni normali per la chiamata, ma c’è un centralino (connesso al Google Number) che fa da ponte tra i due utenti. Il centralino automatico (in linguaggio tecnico, è un “gateway”) utilizza la tecnologia VoIP per far parlare le due persone, che però non si accorgono di nulla: per loro è una telefonata normale, non utilizzano il pc né la loro connessione internet per farla. È un sistema analogo a quello delle chiamate tramite schede telefoniche internazionali, acquistabili al tabaccaio, pure basate su un centralino. Lo stesso sistema consente di ricevere chiamate sul Google Number. Vengono inoltrate in automatico ad altri numeri, a cui possiamo rispondere.


Il tutto presuppone che specifichiamo, configurando il servizio, a quali numeri associare il Google Number. Oppure le chiamate vanno a finire nella propria casella vocale (voice mail), che ha inoltre funzioni di text-to-speech. Possiamo cioè chiedere al servizio di tradurre il messaggio in testo e riceverlo via mail o sms. È un sistema molto flessibile: possiamo indicare per esempio che di giorno le chiamate siano inoltrate a un numero, di sera a un altro e di notte vadano a finire nella casella vocale.
Il gigante del web, dunque, si mostra aggressivo nei confronti del mercato telefonico: dopo Android, il sistema operativo (basato su Linux) per cellulari smartphone, di cui è in arrivo in Italia il primo modello (con Vodafone), ora tenta l’asso pigliatutto, per estendere la gestione di tutte le informazioni e conversazioni dei propri utenti, dal motore di ricerca alla mail al telefono. Ma ha già di fronte un altro potente rivale, proprio Skype, che utilizza un sistema VoIP più tradizionale (chiamate tramite la connessione internet dell’utente) e che pure sta allargando le sue mire sul mondo dei cellulari. A giugno arriverà il primo cellulare Nokia (l’N97) dotato di una versione completa di Skype, con tutte le funzioni disponibili su pc. Altri Nokia N Series con Skype seguiranno nei prossimi mesi. Un’alleanza invisa ad alcuni operatori mobili europei i quali, a quanto risulta, stanno facendo resistenza a distribuire il cellulare dotato di Skype, un po’ come negli anni passati hanno ostacolato l’arrivo dei primi modelli dotati di WiFi. Se l’embargo degli operatori riuscirà, potrebbe essere difficile trovare nei negozi un modello Nokia con Skype.



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