Si avvicinano i festeggiamenti per i quarant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna (esattamente il 20 luglio, quando l’astronauta Neil Armostrong appoggiò il piede sul terreno del nostro satellite). E il gigante di Mountain View ha pensato bene di festeggiare l’evento lanciando un nuovo servizio: grazie alle immagini del nuovo satellite Nasa sarà possibile vedere la Luna in tre dimensioni.
Dopo le strade, gli oceani, lo spazio, Marte e una prima versione della Luna, Google è pronta a lanciare la nuova versione di Google Earth in cui sarà possibile ‘visitare’ in tre dimensioni il nostro satellite.
In tutto e per tutto analogo a Google Earth, Google Moon dovrebbe consentire di vedere sul proprio computer la superficie lunare come non si era mai vista prima d’ora, grazie alle immagini lunari rilevate dall’ultimo satellite della Nasa, il Lunar Reconnaissance Orbiter.
Non è la prima volta che Google mette piede sulla Luna: in partnership con la Nasa, un modello simile a Google Maps è già online con in evidenza i punti in cui sono sbarcati gli equipaggi degli shuttle Apollo 11, 12, 14 ,15, 16, 17. Ci sono poi informazioni sulla luna e le foto, anche immersive, scattate dagli astronauti.
Il servizio lunare 3D più innovativo, Google Moon, sarà presentato ufficialmente il 20 luglio a Washington, proprio in occasione dell’anniversario dallo sbarco. Intanto però a Mountain View devono riconoscere di essere arrivati secondi: il primato della visione 3D del nostro satellite è tutto italiano. La fondazione Ultramundum ha infatti realizzato la versione 2.0 di un modello tridimensionale del nostro satellite, completamente navigabile e gratuito.
Si tratta di un progetto open source disponibile in due versioni: una per il pubblico, che contiene i luoghi di maggiore interesse come i siti degli allunaggi, e un dedicata agli sviluppatori, che avranno a disposizione l’intero codice sorgente per implementare applicazioni correlate.
«Noi ammiriamo Google – spiega Fulvio Dominici Carnino, presidente di Ultramundum – e siamo quindi davvero orgogliosi di aver realizzato questo prodotto italiano prima che loro inserissero la stessa cosa nella piattaforma Google Earth; certo è un prototipo e loro faranno probabilmente meglio, ma già rapportarsi è un successo».