Ha fretta di crescere il motore di ricerca di Microsoft. Dopo aver concentrato i propri sforzi per mesi allo scopo di delineare una propria identità originale e conquistare gli utenti della rete, soprattutto dopo che il rebrand del vecchio Live Search ha lasciato buone impressioni d’uso tra i navigatori, Bing si avvia a tutta velocità verso una versione 2.0. A diffondere la notizia una serie di “cinguettii” provenienti dalla casa di Redmond stessa: numerosi dipendenti del gruppo avrebbero portato su Twitter alcune considerazioni, accennando a nuove funzionalità prossime a debuttare.
Microsoft ufficialmente nega che vi possano essere annunci immediati, ma conferma il fatto che lo sviluppo stia procedendo. Secondo quanto trapelato tramite Twitter un nuovo Bing potrebbe essere in arrivo con l’inizio dell’inverno, dunque nelle prossime settimane potrebbero già comparire i primi segni del rinnovo del motore. Tra le novità principali vi sarebbe l’inclusione di Silverlight nel servizio mappale: trattasi in questo caso di una novità rilevante, poiché porterebbe nuova linfa alle mappe Microsoft ed al tempo stesso permetterebbe al plugin di diffondersi con maggior rapidità (è stata peraltro preannunciata la prossima release della versione 4.0).
Bing è sul mercato da pochi mesi, e al lancio del motore ha fatto seguito una campagna pubblicitaria molto consistente, fino all’assestamento in corrispondenza dell’allemtamento della morsa promozionale. Una versione 2.0 del motore (benché difficilmente “2.0” possa davvero accompagnare il nome ufficiale) servirebbe per attirare nuovi curiosi e creare una qualche nicchia di utenza per iniziare a scalfire il leader Google.
In Italia, per ora, Bing è solo un nome. Niente di più rispetto al vecchio Live Search: è infatti privo di tutti i servizi abilitati invece negli States. Per sperimentare il vero Bing, quindi, occorre selezionare gli Stati Uniti come paese di provenienza sulla homepage del motore. Nessuna notizia, al momento, relativamente ad una possibile versione italiana di Bing: il team ha più volte spiegato come l’apertura internazionale dei servizi seguirà soltanto l’affermarsi del motore negli States, dove ad oggi vengono concentrate tutte le risorse disponibili per lo sviluppo del motore (risorse che, ha promesso Steve Ballmer, ammonteranno nei prossimi anni al 10% degli introiti netti del gruppo).



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