Sta per giungere l’ennesima rivoluzione nel mondo della Mela. Apple, con ogni probabilità, entro l’anno lancerà la sua tv. Oltre ad un’immancabile app per iPhone che consentirà di utilizzare il telefonino come un telecomando. Si tratta di una rivelazione di un ex manager di Cupertino. Non è ancora dato sapere se si chiamerà Apple Tv o iTv, ma il nuovo sistema televisivo basato su iOs, il software montato su iPhone e iPad, pare che sarà realizzato in collaborazione con un produttore tv già esistente, si mormora Samsung. La tv di Steve Jobs potrebbe, inoltre, compiere quella rivoluzione che il mercato della connected television sta da tempo aspettando: uno schermo sincronizzato con gli altri dispositivi Apple, in grado, al contempo, di comandare tutti gli altri dispositivi della casa. E’ presto, forse, per pensare ad un’innovazione del genere, anche perché vi sono non poche resistenze da parte del mercato, che teme di vedere scomparire ed esser fagocitate intere fette di mercato. Per inciso, la Apple tv, già esiste; o, meglio, già esiste qualcosa con questo nome: si tratta, tuttavia, di un congegno che, per funzionare, necessita di un dispositivo esterno. Una cosa ben diversa dal nuovo progetto, che, oltre a incorporare la tecnologia IOs, dovrebbe essere caratterizzata da hardware e schermi Hd, design d’alto livello, possibilità di condivisione di tutti gli apparecchi Apple, videochiamate in Facetime e iTunes come sistema di gestione dei propri contenuti. La Apple Tv potrebbe, inoltre,avere in dotazione la connettività estesa, Bluetooth e Thunderbolt, oltre alla possibilità di dialogare con computer di casa. Potrebbe essere immessa sul mercato intorno alla fine del 2012, e dovrebbe costare intorno ai 2000 dollari. Pare che sarà presentata contestualmente all’iPhone 5, intorno a settembre, e venduta più tardi. Attenzione però: la concorrenza è spietata, e Google sta lavorando alla sua, di Tv. Big G sta preparando a qualcosa di simile alla Apple Tv in collaborazione con Sony.



 Tuttavia, il proprio gioiellino basato su Android sta trovando parecchie resistenze, specie da parte di svariati fornitori di contenuti. Si tratta di un campo in cui Apple ha sicuramente meno difficoltà, grazie agli ottimi accordi stipulati, a suo tempo, con le industrie discografiche e con il mondo dell’editoria. 

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