Una presunta presenza di malware: così, il sito di Roberto D’Agostino poco più di due giorni fa è stato bloccato da Google: “Dagospia è un sito malevolo e potrebbe danneggiare il tuo computer”, l’avviso dei browser, uno scoglio aggirabile cliccando su “procedi comunque”, che avvisava gli utenti della presenza di virus all’interno del portale. Immediata fu la risposta di Dagospia, volta a dissipare qualsivoglia presunto malware: “Il malware non l’ha trovato né Telecom (ovvero la società che ospita il sito ndr.) né il webmaster, né qualunque antivirus usato dai nostri lettori“. Sono bastate 48 ore per far sì che il motore di ricerca di Mountain View sbloccasse il sito, ma ora, risolto il fattaccio e appurato che non era presente alcun malware, resta da capire perché sia stato segnalata tale problematica. A quanto pare, basta che un gruppo di persone si metta d’accordo e segnali il sito affinché Google attui i provvedimenti del caso, poi sarà compito dei gestori chiedere a Big G di sbloccare il sito. “Chi pensa “malware” non ci azzecca – è apparso immediatamente dopo l’accaduto su Dagospia – Siamo stati segnalati come sito dannoso ma non lo siamo. Qualcuno si è incazzato per un articolo scomodo. Sappiamo che le segnalazioni sono arrivate per un articolo pubblicato ieri, molto scomodo per alcuni. Stiamo risolvendo il problema, continuate a navigare su Dagospia“, l’accusa dei gestori. Immediata la risposta di Google: “Siamo da tempo all’avanguardia nella ricerca e nelle tecnologie per combattere malware. Per aiutare a proteggere gli utenti dai rischi del malware, utilizziamo scanner automatici che perlustrano costantemente il nostro indice per individuare malware e tentativi di phishing. Le pagine che sono identificate come potenzialmente dannose da questi scanner vengono segnalate con un avviso agli utenti che cercano di vistare il sito. Noi notifichiamo il problema ai webmaster e lavoriamo con loro per offrire informazioni e risorse che li possono aiutare a ripulire i loro siti“. La storia però non finisce qua, ed approda su un altro portale, con protagonista questa volta Beppe Grillo ed il suo famosissimo Blog: “Pericolo malware! Google Chrome ha bloccato l’accesso a questa pagina su www.beppegrillo.it. In questa pagina web sono stati inseriti contenuti di www.statoquotidiano.it, un noto sito distributore di malware. Se visiti ora questa pagina, il tuo Mac potrebbe essere infettato con malware. Il malware è un software dannoso che può causare furto d’identità, perdite finanziarie ed eliminazione definitiva di file“, il messaggio del browser di Google apparso quest’oggi, simile in tutto e per tutto a quanto visto su Dagospia.



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