Una ragazza di 18 anni è rimasta ferita dallo scoppio del suo smartphone. Fanny Schlatter, apprendista imbianchina residente a La Chaux-de-Fonds, nella Svizzera francese, ha riportato un’ustione di terzo grado alla gamba destra a causa dell’improvvisa esplosione del cellulare – un Samsung Galaxy S3, secondo quanto riporta lematin.ch – che teneva nella tasca dei pantaloni mentre stava lavorando. Ai media elvetici ha raccontato: “D’un tratto ho sentito un’esplosione, come un petardo, poi un odore strano, chimico, e i miei pantaloni da lavoro hanno cominciato a prendere fuoco”. Il suo capo ha però mantenuto il sangue freddo e si è gettato sull’infortunata appena ha sentito le sue urla, riuscendo a spegnere in tempo le fiamme: la giovane se l’è cavata con una prognosi di 45 giorni, che dovrà passare a riposo a casa, tenendo fasciata la cute lesa, curandola con apposite creme e unguenti, in attesa di fare causa alla nota casa di telefonia mobile. Fanny – che nel frattempo ha caricato in rete le immagini che la ritraggono con la gamba bendata e i resti del cellulare esploso in mano – ha dichiarato che il suo telefono era composto unicamente da parti originali, batteria compresa. Non è la prima volta che si verificano incidenti del genere: un paio di anni fa, morì un ragazzo cinese che portava lo smartphone nel taschino (è il nono decesso registrato in Cina per questo motivo), e lo stesso successe a un agricoltore indiano, mentre un’imprenditrice italiana, residente a Lecco, ferita dall’esplosione del suo cellulare, ha vinto la causa contro la Nokia che è stata condannata al al risarcimento dei danni patrimoniali e morali. 



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